E’ il fine settimana della Fiera di Donnas Il grande evento quest’anno è solo on line

E’ il fine settimana della Fiera di Donnas Il grande evento quest’anno è solo on line
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«Mancheranno l’accoglienza, la gente, il vin brulé offerto agli artigiani per combattere il freddo del mattino...». In queste semplici parole dello scultore Sebastiano Yon - pronunciate in uno dei video promozionali dell’edizione 2021 della Fiera di Donnas - sta tutto il dispiacere per un evento che quest’anno si potrà vivere solo da dietro lo schermo di un computer. Quello del comitato - in collaborazione con la Regione e la società Alpine Lands - per proporre la Petite Foire 2021 almeno in una versione on line è stato un grande sforzo. Tuttavia - inutile nasconderlo - tutti avrebbero preferito poter passare una giornata spensierata in un borgo che invece, in questi giorni appare, tristemente vuoto e silenzioso.

«E’ così e dobbiamo metterci il cuore in pace anche se è triste. - dice il presidente del comitato Graziano Comola, a poche ore da quella domenica 17 gennaio che avrebbe dovuto coincidere con il gran giorno della 1021esima Foire - L’edizione on line è stata organizzata per fare comunque qualcosa, per non stare del tutto fermi. E questa proposta, se funziona, potrà essere magari in futuro affiancata all’evento in presenza che speriamo possa tornare normalmente nel 2022».

Fino a domenica 31 gennaio collegandosi al sito www.fierasantorsodonnas.it si potranno leggere le informazioni generali e soprattutto ammirare le opere dei trentacinque artigiani che hanno aderito a questa edizione virtuale e che hanno messo le proprie creazioni in esposizione o in vendita in un apposito shop on line a cui è molto semplice e intuitivo collegarsi. Nel contempo prosegue la pubblicazione dei video degli artigiani non solo sul portale web ma pure sulla pagina Facebook della Fiera di Donnas.

«Non sarà la stessa cosa ma è meglio di niente. - commenta Claudio Ferrari che realizza originalissime opere in pietra ollare e legno insieme al fratello Fabrizio - E’ comunque un’opportunità per farsi conoscere magari anche da qualcuno che abita lontano e che di solito non partecipa alla Fiera. Su internet c’è la possibilità di vedere tutto con calma, cosa non sempre facile nella folla della Foire. Chiaramente, però, il dispiacere è grande, soprattutto per noi che siamo di Pont-Saint-Martin e alla Fiera incontriamo sempre tanti amici. Inoltre quest’anno avremmo dovuto creare il ciondolo commemorativo che naturalmente non è stato fatto».

«Pezzi nuovi ne realizzo sempre, adesso sto terminando una scultura che ritrae una cena di frati. - rivela Guglielmo Pramotton di Donnas - Con il Covid, ho lavorato ancora più del solito perché non si poteva uscire. Anche adesso, con il freddo, passo tanto tempo nel mio laboratorio. Alla Fiera on line presento solo pezzi nuovi: è importante partecipare perché bisogna fare vedere le cose che abbiamo continuato a produrre anche in questi mesi difficili».

«Sono legatissima alla Fiera di Donnas che è stata il mio trampolino di lancio fin dalla mia prima partecipazione nel 2000, quando ero allieva della scuola diretta da Giuseppe Binel. - esclama Ornella Crétaz di Pont-Saint-Martin - Poi dal 2001 sono diventata a mia volta maestra, coronando un sogno. E’ uno splendido momento conviviale, soprattutto per chi vive in Bassa Valle, come me. Purtroppo quest’anno avevo cominciato i corsi con i miei allievi, ma poi il 23 ottobre ho dovuto sospenderli a causa del secondo “lockdown”. Speriamo di poter riprendere al più presto».

«La Fiera on line a livello commerciale è un’incognita però almeno si mantiene vivo l’interesse e ci si fa vedere. - ammette Sergio Ferrol di Saint-Marcel, apprezzato tornitore - La Fiera mi manca tanto, è una possibilità di ritrovarsi. Comunque è importante partecipare anche a questa edizione insolita, siamo già abbastanza oscurati in questa situazione».

«Certo che dispiace ma ci rifaremo il prossimo anno!» conclude Sebastiano Yon.

La Biblioteca di Donnas in occasione della Fiera virtuale proporrà sui suoi canali YouTube e Facebook due video: uno intitolato “Le Forzeron dou Bor” e il secondo dedicato alle mostre etnografiche a partire dal 2005 a oggi.

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