“E’ crisi per i costi di energia e alimentazione” Il mondo dell’allevamento si interroga sul futuro

“E’ crisi per i costi di energia e alimentazione” Il mondo dell’allevamento si interroga sul futuro
Pubblicato:
Aggiornato:

Quale sarà l’agricoltura del futuro? Quale la stalla del futuro? Quale la zootecnia? Queste e tante altre domande hanno caratterizzato l’assemblea dei soci organizzata dall’Association Régionale Eléveurs Valdôtains - Arev che si è tenuta martedì scorso, 27 aprile, nella sala polivalente di Pacou a Brissogne. L’assemblea ha spaziato dai temi legati alle difficoltà che la zootecnia valdostana sta attraversando a quelli legati al piano di sviluppo rurale e alla politica agricola comunitaria. Piuttosto animata con molte domande alla ricerca di altrettante risposte da parte degli allevatori in sala.

Al tavolo dei relatori per un confronto con la platea, a dire la verità piuttosto ridotta - forse che gli allevatori valdostani non abbiano troppo a cuore il loro settore - c’erano Edi Henriet e Omar Tonino, rispettivamente direttore e presidente dell’Arev, e Fabrizio Savoye e Alessandro Rota, rispettivamente coordinatore regionale del Dipartimento Agricoltura e responsabile delle Politiche regionali di sviluppo rurale.

Alla presentazione della relazione tecnica illustrata da Edi Henriet ha fatto seguito il presidente dell’Arev Omar Tonino che ha richiamato maggiore attenzione verso la zootecnia valdostana da parte della Regione, ma ha anche spaziato con argomenti che toccano da vicino la passione e il lavoro degli allevatori.

«Dalla fine dell’anno a oggi - ha detto Omar Tornino - i costi di produzione (energia e alimentazione) cuberanno intorno ai 2,3 milioni di euro. Noi come associazione non possiamo più rimandare per ridurre le spese e aumentare i guadagni. Tra noi e l’Institut Agricole Régional esiste già un confronto diretto in questo senso e dobbiamo chiederci quale tipo di stalla vogliamo condurre. Ecco perché in questo nostro continuare a farci delle domande in questo senso abbiamo voluto coinvolgere anche il Consorzio per la tutela della Fontina Dop. E su questo occorre un serio dibattito con gli allevatori per capire quali saranno, quali dovranno essere le strutture del nostro domani, tenendo conto di un fattore importante legato alle leggi sul benessere animale. Non siamo così sicuri che la posta fissa classica potrà essere conservata. Perché sempre di più le leggi prodotte dalla Comunità europea arrivano su sollecitazione dell’opinione pubblica. Bisogna quindi affrontare il problema e continuare a discutere, ma non solo, perché altrimenti ci troveremo impreparati. E questo nessuno di noi lo vuole».

«Abbiamo da molto tempo recepito che il settore della zootecnia è in difficoltà. - ha sottolineato il coordinatore regionale del Dipartimento Agricoltura Fabrizio Savoye - Siamo a conoscenza dei numerosi problemi che stanno a cuore degli allevatori ma tra questi esistono 2 fazioni con pensieri diversi e per noi funzionari regionali è difficile prendere in considerazione una tesi piuttosto che un’altra. Occorre che il settore sia unito ed è importante ragionare tutti insieme per capire cosa fare per l’avvenire, da qui ai prossimo 20 o 30 anni. Bisogna puntare a valorizzare maggiormente il prodotto ed è per questo che si dovrà sempre di più attenersi al regolamento delle pratiche sleali».

Per il responsabile delle politiche regionali di sviluppo rurale Alessandro Rota «non bisogna continuare a pensare che la nostra realtà sia un isola felice. Se arrivano proposte che possiamo appoggiare noi siamo pronti. Ma questa è una fase delicata e non è utile che esistano visioni diverse all’interno stesso dell’Arev. Se ognuno dice la sua, le voci si moltiplicano e questo non fa bene a nessuno. Camminare insieme e cercare di capire come affrontare uniti il problema è sicuramente vincente».

Abbonamento Digitale La Valléè
Archivio notizie
Novembre 2024
L M M G V S D
 123
45678910
11121314151617
18192021222324
252627282930