E’ andato di nuovo deserto il bando per gestire il Rifugio Bonze a Donnas
Nessuno vuole gestire il Rifugio Bonze a Donnas. Così come già era accaduto nella primavera del 2021, è andato deserto anche il bando che scadeva giovedì scorso, 14 aprile. «Purtroppo me lo aspettavo. - dichiara il sindaco Amedeo Follioley - Ora ne parleremo e vedremo come fare. Sono numerosi i bandi che stanno andando deserti e diversi rifugi più noti del Bonze fanno fatica ad aprire». Anche nel 2021 nessuno aveva presentato offerte ma allora si era ancora in zona rossa e quindi l’esito era abbastanza scontato. Questa volta le tariffe di affitto avevano avuto un ulteriore leggero ritocco al ribasso e - soprattutto - a seguito dell’entrata in vigore della Legge regionale 37/2021, per presentare la domanda di partecipazione non risultava più necessario il possesso dell’abilitazione professionale di gestore alpino: nemmeno questo, però, è bastato. Salvo sorprese dell’ultima ora, quindi, anche la prossima estate il Rifugio Bonze rischia di rimanere chiuso.
La struttura è dotata complessivamente di 49 posti letto, si trova a 1.860 metri di quota ed è raggiungibile con un’agevole camminata di 550 metri di dislivello dopo aver lasciato l’auto lungo la strada, in località Visey. Una bella escursione alla portata di tutti, che permette di andare alla scoperta di un’area di media montagna al di fuori degli itinerari più battuti. Aperto dal 2015, il Bonze era stato gestito per 5 anni dall’agricoltore e apicoltore Gianni Cresta di Romano Canavese, coadiuvato dalla moglie Silvia Bertoldo. Dopo 5 anni, hanno deciso di lasciare. E per il momento non si trova nessuno che voglia prendere il loro posto.