Dubbi sul 5G, Chatrian e Restano: “Garanzie sugli effetti sulla salute”

Dubbi sul 5G, Chatrian e Restano: “Garanzie sugli effetti sulla salute”
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Prosegue il dibattito relativo all’introduzione della tecnologia 5G nella nostra regione. Mercoledì scorso, 13 ottobre, le commissioni consiliari “Assetto del territorio” e “Servizi sociali”, riunite congiuntamente, hanno audito il presidente e il vicepresidente del comitato “Valle d'Aosta 5G, salute e ambiente”, Fabio Turco e Donatello Anello, in merito alla scelta del Governo nazionale di attivare il nuovo sistema di telecomunicazione 5G su tutto il territorio italiano.

Il comitato - con una lettera indirizzata al presidente del Consiglio Alberto Bertin - aveva chiesto un incontro per condividere le proprie posizioni e rappresentare le preoccupazioni in merito all'installazione del 5G, la tecnologia di quinta generazione di rete mobile che va ad aggiungersi alle attuali 2G, 3G e 4G.

«Come commissioni - riferiscono il presidente della terza Albert Chatrian e il vicepresidente della quinta Claudio Restano - avevamo già richiesto alcuni approfondimenti all'Arpa in merito all'utilizzo di questa nuova tecnologia, che è stata sperimentata in alcune città italiane ma non in Valle d'Aosta e che ad oggi è nella fase di realizzazione effettiva, non più sperimentale. Da un rapporto inviatoci dall'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, è emerso che le stazioni radiotrasmittenti saranno attivate prevalentemente là dove sono già presenti al momento le stazioni della telefonia cellulare attuale, mentre in una seconda fase, e questa è la vera innovazione, sarà attuata la connessione in contemporanea tra tanti oggetti della nostra vita quotidiana (il cosiddetto “internet delle cose”). Ad oggi sul territorio regionale sono installati e funzionanti impianti con tecnologia 5G in 47 Comuni, per un totale di 106 postazioni. Dei 47 Comuni, solo in 3 sono accesi impianti 5G con antenne attive; i terminali mobili sono ancora poco diffusi tra la popolazione e i segnali irradiati di bassa intensità».

«Trattandosi di una nuova tecnologia - aggiungono Albert Chatrian e Claudio Restano - condividiamo le preoccupazioni dei cittadini e la necessità di avere garanzie sugli effetti che produce, in particolare sulla salute. Mercoledì con i referenti del Comitato abbiamo concordato che ci faranno pervenire un documento con una serie di domande e dubbi, che sarà inviato a tutti i consiglieri e agli assessori competenti per materia, in modo da approfondire e dibattere ulteriormente la tematica».

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