Droga, i giudici della Corte d’Appello ribaltano il verdetto per l’imputata assolta nel processo al Tribunale di Aosta
La quarta Sezione penale della Corte d’Appello di Torino ha riformato la sentenza per 2 delle 7 persone coinvolte nel processo relativo all'operazione “Feudora” su un giro di cocaina e di eroina in Valle d'Aosta durante il periodo di confinamento della primavera 2020 a causa delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria per la pandemia di Covid-19.
A Christian Bredy, 44 anni, di Sarre, sono state concesse le attenuanti generiche e la pena è stata rideterminata in 2 anni e 10 mesi di reclusione e 12.600 euro di multa, in primo grado era stato condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione e 18mila euro di multa. Adriana Chiambretti, 69 anni, di Aosta, è stata invece condannata a 2 anni e 8 mesi di reclusione e 12mila euro di multa, dopo che era stata assolta in primo grado per non aver commesso il fatto. Gli altri imputati avevano invece patteggiato in primo grado. Si tratta di Giuseppe Nirta, 69 anni, nato a San Luca e residente in Valle d'Aosta, 5 anni e 18mila euro di multa, Laura Ficara, 34 anni, 3 anni di reclusione e 9mila euro di multa, Massimo Penti, 50 anni, 1 anno e 5 mesi e 900 euro di multa, Massimo Casone, 34 anni, 1 anno e 2mila euro, Daniele Ferrari, 41 anni, 1 anno e 4 mesi e 6mila euro di multa, tutti di Aosta. Giuseppe Nirta era stato arrestato perché sorpreso con quasi 1 chilogrammo di eroina a bordo di un'automobile insieme a Daniele Ferrari. Secondo gli inquirenti il giro d'affari era di 70mila euro al mese. Gli stupefacenti - che provenivano perlopiù dalla Calabria - venivano occultati nel Quartiere Dora (da qui il nome dell'operazione).