Droga e telefonini in carcere Chieste pene per oltre 8 anni
Mercoledì scorso, 13 marzo, al termine della requisitoria nel processo con rito abbreviato in corso al Tribunale di Aosta su un presunto giro di spaccio di droga nel carcere di Brissogne, il pm Giovanni Roteglia ha chiesto 6 condanne e una assoluzione.
L'udienza è poi stata rinviata a martedì 23 aprile per le repliche e la sentenza.
Le accuse, a vario titolo, vanno da uso indebito di telefonini nel carcere, spaccio di stupefacenti e lesioni. Il Pubblico ministero ha chiesto l'assoluzione per Saverio Zampaglione e che vengano condannati Dario Lo Iacono a 2 anni e 8 mesi, Eleonora Allegrina a 8 mesi, Michele Arrisicato a 1 anno e 8 mesi, Giacomo Turi a 1 anno e 2 mesi, Slim Ennacer a 1 anno e 2 mesi e Maria Salpetro a 8 mesi. Altri 2 imputati, Avalos Sandoya e Hamza Raoudi, hanno scelto il dibattimento e per loro il processo inizierà martedì 7 maggio. La pena più alta, 2 anni e 8 mesi di reclusione, è stata chiesta dal pm Giovanni Roteglia per Dario Lo Iacono, che era accusato di aver utilizzato il telefonino dall’interno del carcere, di aver spacciato in cella e di lesioni nei confronti di un altro detenuto. Per lui, l’accusa ha anche chiesto l’assoluzione dal capo d’imputazione relativo ad aver ceduto ad altri il cellulare entrato in carcere.
Dalle indagini era emerso che alcuni detenuti erano riusciti a portare all'interno della Casa circondariale di Brissogne un cellulare con il quale riuscivano a comunicare e così a fare arrivare durante i colloqui lo stupefacente, nascosto nelle parti intime di chi era in visita. Dal solo cellulare sequestrato, in uso a più detenuti, erano partite 5.072 telefonate nell'arco di un anno. Le indagini erano iniziate nel marzo 2022, affidate al Nucleo investigativo regionale di Torino della Polizia penitenziaria.