Dopo un inizio difficile il 2020 è andato oltre le aspettative per Fondemain, il fondo pensione complementare per i lavoratori della Valle d’Aosta

Rendimenti «decisamente positivi e oltre le aspettative» nel 2020 per FonDemain, il Fondo pensione complementare per i lavoratori operanti nel territorio della Valle d'Aosta. I risultati sono stati presentati in una conferenza stampa convocata mercoledì scorso, 3 marzo.

«Il 2020 avrebbe potuto rivelarsi un anno estremamente negativo per i rendimenti - hanno spiegato i responsabili del Fondo, il presidente Roberto Francesconi e il direttore Luca Merighi - a causa degli effetti negativi sulla crescita economica globale legati all'insorgere e al diffondersi della pandemia, i quali avevano determinato un forte aumento della volatilità dei mercati finanziari. Grazie agli interventi di sostegno dei governi e delle banche centrali, i mercati hanno progressivamente recuperato, fino alla marcata ripresa di fine anno. Il Fondo ha chiuso con risultati che superano in misura significativa le aspettative, dimostrando la resilienza della propria “asset allocation”, storicamente orientata al contenimento dei rischi e a un'efficace diversificazione settoriale e geografica».

In dettaglio i comparti Prudente e Dinamico hanno recuperato i pesanti ribassi subiti nei mesi di febbraio e di marzo e hanno concluso l'anno con rendimenti positivi mentre il comparto Garantito ha contenuto le perdite nei periodi più difficili della pandemia ma ha potuto beneficiare solo parzialmente del recupero dei mercati.

«Nel corso di dieci anni i comparti hanno offerto rendimenti davvero notevoli rispetto al Tfr lasciato in azienda» spiega ancora Merighi. «Chi ha deciso di aderire al nostro fondo ha fatto una scelta decisamente conveniente. - ha aggiunto il Direttore - La nostra simulazione, che prende la posizione media del lavoratore Fondemain e la media di un lavoratore metalmeccanico parla di un comparto Garantito da più 10mila euro sul Tfr, più 18mila per il Prudente e più 23mila per il Dinamico».

Gli iscritti al Fondo al 31 dicembre sono 7.166 con un lieve decremento (meno 0,29 per cento) rispetto all'anno precedente. L'attivo netto destinato alle prestazioni complessivo del Fondo è attestato a 163.401.129 euro con un incremento del 7,4 per cento rispetto al 2019. E’ allo studio un percorso di fusione per incorporazione con In.Va.

Adesso «L'esigenza principale, in un momento di difficoltà congiunturali derivanti dalla pandemia in corso e date le conseguenti gravi ripercussioni a livello occupazionale, è ampliare ulteriormente la platea degli aderenti».

Intanto si conosceranno solo dopo la metà di marzo i risultati delle elezioni per il rinnovo dell'Assemblea dei delegati, che si sono svolte da martedì a giovedì scorsi, 2 e 4 marzo prossimi e che riguardavano oltre 7mila potenziali elettori, i soci del fondo.

L'Assemblea è formata da 40 componenti, 20 in rappresentanza dei lavoratori e gli altri 20 dei datori di lavoro. L'Assemblea dei delegati a sua volta designerà il consiglio di amministrazione del fondo.

Sono 3 i settori previsti: Settore pubblico che designa 13 delegati; Commercio, Turismo, Terziario privato e Trasporti 4 delegati e infine Industria, Agricoltura, Artigianato e lavoratori parasubordinati 3 delegati.

Per quanto riguarda invece la parte datoriale, le associazioni di categoria dei datori di lavoro si riuniranno e nomineranno i loro 20 delegati che si affiancheranno agli eletti dai lavoratori.