Dopo le polemiche dell’ultima Adunata gli alpini scendono in campo contro le molestie alle donne

Dopo le polemiche dell’ultima Adunata gli alpini scendono in campo contro le molestie alle donne
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Dopo le polemiche seguite all’Adunata di Rimini, l’Associazione Nazionale Alpini ha avviato un importante progetto di sensibilizzazione dei propri associati. Verranno organizzati incontri nelle Sezioni di tutto il territorio nazionale, assieme a degli esperti, per mettere a fuoco quei comportamenti che in passato venivano definiti goliardici ma che non sono accettabili.

Gli alpini, dunque, scendono in campo contro le molestie alle donne e in vista dell’appuntamento a Udine, in programma da venerdì 12 a domenica 14 maggio, hanno deciso di giocare d’anticipo.

A Rimini decine di donne affermarono di essere state oggetto di molestie, dai fischi agli apprezzamenti volgari e di natura sessuale.

«Per evitare che tutto ciò si ripeta - dichiara il presidente della Sezione Valdostana Carlo Bionaz - l’Ana ha deciso di mandare tutti a lezione contro le molestie. Infatti successivamente all’Adunata di Rimini abbiamo avviato, proprio basandoci sui nostri valori incentrati su spirito di servizio, solidarietà, amore per la convivenza e la Pace, una riflessione profonda e concreta anche sul tema dei comportamenti molesti».

Nel fattivo confronto tra i Presidenti di tutte le Sezioni italiane, svolto a Piacenza, il presidente nazionale Sebastiano Favero aveva illustrato, sulla scorta della relazione degli esperti dell’Ana, quali fossero le iniziative mediatiche - oltre a quelle legali - intraprese a tutela dell’immagine dell’Associazione, la cui reputazione era stata strumentalmente attaccata dopo l’Adunata di Rimini. Sebastiano Favero aveva sottolineato come «In Italia oltre l’80 per cento delle donne è stata oggetto di molestie verbali, dai fischi agli approcci a sfondo sessuale, che in altre nazioni costituiscono reato. E’ una situazione non accettabile in una società civile e libera, in difesa della quale l’Associazione Nazionale Alpini lavora da 103 anni».

Gli alpini , che sono “uomini del fare” hanno deciso di impegnarsi per rimediare a questa situazione, non solo al proprio interno ma anche - più in generale - nell’intero tessuto sociale.

Il presidente della Sezione Valdostana dell’Ana Carlo Bionaz aggiunge che «Abbiamo avviato un progetto di sensibilizzazione attraverso il quale i nostri associati sappiano riconoscere i comportamenti inadeguati e al tempo stesso si adoperino a sorvegliare gli altri, in modo tale che nessuno si debba mai comportare in maniera scorretta. Un impegno questo che ci eravamo assunti lo scorso anno, al termine di un incontro a Villa Brezzi con la consigliera di Parità Katia Foletto e con Giacinta Prisant di Dora Donne».

E’ stata perciò creata una pagina on line dedicata al problema (www.controlemolestie.it) che raccoglierà i contributi di chiunque voglia collaborare all’iniziativa.

Gli alpini vogliono così assicurare che verranno intraprese azioni rivolte a tutti, accettando pure questa sfida che poche realtà si sono candidate ad affrontare, lasciando le donne spesso troppo sole ad affrontare questo tema, in un clima spesso caratterizzato da sterili contrapposizioni.

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