Dopo le feste, è l’ora del digiuno terapeutico “Per liberarsi dalle tossine di cibo e pensieri”

Dopo le feste, è l’ora del digiuno terapeutico “Per liberarsi dalle tossine di cibo e pensieri”
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Di solito la fine del periodo delle festività natalizie - dopo le tradizionali abbuffate che hanno coinvolto quasi tutti - coincide con la percezione di avere “preso” qualche chilo in più rispetto al proprio peso medio. Una constatazione che generalmente non fa piacere. Oltre al ritornare ad una alimentazione più equilibrata e maggiormente composta da verdure e frutta fresche di stagione, questa fase potrebbe essere dedicata - senza improvvisazioni - a quella pratica di depurazione personale conosciuta con il termine di digiuno terapeutico.

Daniele Vallet di Charvensod - in questo ultimi mesi più conosciuto come ciclista per la sua grande traversata dell’Europa in bici fino a Capo Nord - da anni è stato l’organizzatore di stage collettivi dedicati proprio al digiuno terapeutico. «Questa pratica, ovvero la sospensione volontaria dell’alimentazione per un periodo ben determinato, è un’usanza che si perde nella notte dei tempi. - spiega Daniele Vallet - Tutte le religioni la consigliano e tutti i fondatori di movimenti spirituali l’hanno praticata. Attraverso questa purificazione e questo alleggerimento del corpo passa anche un processo importante a livello delle emozioni e della mente. E, penso si possa dire, pure a livello spirituale. In tutte le tradizioni viene consigliato due volte all’anno, nei principali cambi di stagione, quindi in autunno e in primavera, con l’obiettivo di purificarsi dalle tossine che si sono accumulate con il cibo che si mangia, l’acqua che si beve, l’aria che si respira, i pensieri che si hanno. Io personalmente propongo dei periodi di tre giorni anche se, entro certi termini, si tratta di una pratica che più è lunga maggiormente è efficace. In questo periodo sono ancora riuscito ad organizzare un seminario lo scorso novembre anche se in questi ultimi due anni è stato difficile a causa della nota emergenza tuttora in atto. Se sarà possibile la prossima volta potrebbe essere nel mese di marzo di quest’anno».

«Si tratta di una pratica che è benefica per la purificazione di tutti gli organi, per tutti i processi di rafforzamento del sistema immunitario, per l’eliminazione delle tossine e il rilascio delle emozioni negative. - prosegue Daniele Vallet - Queste esperienze vissute sia nei periodi dei classici tre giorni che in un percorso più lungo, che ho fatto in solitaria, sono descritte nel mio libro dedicato proprio al digiuno nel quale è presente anche un test composto da domande tramite le quali capire con un punteggio finale se i propri tempi sono maturi per digiunare. Sempre più persone lo praticano anche da noi e infatti nell’ultima esperienza collettiva che è stato possibile organizzare eravamo ben sedici persone a Vetan».

«Il successo crescente del digiuno terapeutico è legato la fatto che esso ha a che vedere con la sopravvivenza, con la morte, in quanto la sospensione dell’alimentazione ad oltranza porterebbe a quella, e dunque si lavora su queste paure fondamentali. - conclude Daniele Vallet - Quindi diventa anche un tempo per affrontare le proprie personali paure che in questo periodo per altri motivi ben conosciuti vengono stimolate maggiormente ed affiorano di più. A questi ingredienti di base si aggiunge la possibilità di stare con se stessi e di isolarsi dal consueto caos quotidiano».

Daniele Vallet nel luglio del 2020 ha pubblicato il libro “Corpo, mente e spirito nel digiuno terapeutico”, attualmente in vendita su internet a dodici euro o richiedendolo direttamente all’autore contattandolo all’indirizzo mail vallet@libero.it.

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