Dopo la cessione delle quote si riapre il dialogo tra la Cogne e i sindacati

Dopo la cessione delle quote si riapre il dialogo tra la Cogne e i sindacati
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L’ingresso nel capitale della Cogne Acciai Speciali, come socio di maggioranza, del gruppo taiwanese Walsin Lihwa continua ad alimentare il dibattito e il confronto tra l’azienda e le organizzazioni sindacali che inizialmente hanno avuto un atteggiamento di chiusura nei confronti dell’operazione e non si sono presentati - tranne il Savt - all’incontro convocato dalla Cogne per illustrare i diversi dettagli dell’accordo. Così Confindustria Valle d’Aosta ha dovuto istituire due tavoli separati per l’incontro tra i rappresentanti dell’azienda, delle Regione e dei sindacati nella mattinata di giovedì scorso, 16 giugno.

Un incontro giudicato positivo da tutti, che è riuscito a riaprire il dialogo tra la direzione della Cogne e le organizzazioni sindacali. Ad illustrare nel dettaglio la recente operazione è stato il direttore generale della Cogne Acciai Speciali, Monica Pirovano. «Come ho potuto spiegare ai delegati dei sindacati nel corso della riunione in Confindustria, alla quale hanno preso parte anche il presidente della Regione Erik Lavevaz e l’assessore allo Sviluppo economico Luigi Bertschy, i punti di forza dell’accordo tra la Cogne e la Walsin Lihwa sono tre e sono contenuti nella nota predisposta dall’attuale azionista e dal futuro azionista di maggioranza della Cogne, da presentare al Presidente del Consiglio dei Ministri per l’autorizzazione “Golden Power”. In effetti - illustra Monica Pirovano - la crescita del Gruppo Cogne sarà perseguita tramite il continuo sviluppo con un modello di business in linea con i principi ESG, di investimenti sostenibili e responsabili. Inoltre il management team originale sarà mantenuto per la gestione, la guida e lo sviluppo del Gruppo Cogne, che a sua volta confermerà tutti gli attuali contratti esistenti, conservando l’attuale localizzazione geografica, quindi Aosta, gli stessi livelli minimi di occupazione, il piano di investimenti già elaborato e le capacità tecniche acquisite.»

Parole ed indicazioni chiare, che secondo i rappresentanti della Cogne non giustificano assolutamente i timori dei rappresentanti sindacali che giovedì si sono dichiarati fiduciosi del nuovo percorso dell’azienda. Infatti, come evidenzia Monica Pirovano «Lo stesso presidente di Walsin You-Lon Chiao, in occasione degli incontri interni ma anche durante la riunione avuta la scorsa settimana con il presidente della Regione Lavevaz e gli assessori Berthschy e Caveri, ha ribadito l’intenzione di investire sullo stabilimento di Aosta, di aumentare la produzione e di sviluppare ulteriormente le attività della Cogne in Europa, negli Stati Uniti e Cina».

E’ ricorrente in questi giorni il timore - dichiarato da più parti - che il gruppo taiwanese sia unicamente interessato ad acquisire i brevetti della Cogne per poi trasferirli altrove. «La Cogne - commenta Monica Pirovano - non possiede alcun brevetto e di conseguenza i taiwanesi non possono rubarci nulla, ma al contrario le nostre produzioni specializzate sono frutto delle nostre capacità e professionalità che sono ampiamente apprezzate da Walsin.»

Le tensioni con i sindacati hanno creato dei problemi all’azienda? «Purtroppo - risponde Monica Pirovano - da alcune considerazioni sull’accordo con Walsin, che hanno generato allarme, è nata una nuova problematica legata all’assumere nuove risorse. Alcuni candidati si sono infatti spaventati e hanno dichiarato che stanno pensando di non accettare le nostre proposte per un impiego. Speriamo che alla luce dei recenti confronti con le organizzazioni sindacali e la Regione questi atteggiamenti di diffidenza possano correggersi e che chi si avvicina ora alla Cogne Acciai Speciali possa cogliere il fatto che l’ingresso del nuovo azionista di maggioranza, è e sarà per l’azienda l’occasione di ampliare la propria presenza sui mercati internazionali, di essere quindi fonte di ulteriore occupazione e di crescita professionale per molti e di concorrere a valorizzare le eccellenze che può vantare la Valle d’Aosta.»

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