Dopo il ciclone ligure si ragiona sul futuro anche in Valle d’Aosta
L’onda lunga del deludente risultato dei Cinque Stelle alle ultime elezioni regionali della Liguria (passato in 4 mesi dal 10,2 per cento delle Europee di giugno al meno del 5 per cento di questa tornata elettorale) lascia tracce che arrivano anche in Valle d’Aosta.
Nello scontro tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo, Patrizia Pradelli coordinatrice per la Valle d’Aosta dei pentastellati non esita a sostenere la posizione dell’ex premier.
«Non si può negare che il risultato della Liguria sia deludente. - commenta Patrizia Pradelli - Un dato che conferma il trend di calo di consensi già emerso alle ultime elezioni europee. La costituente del movimento che è in atto e che terminerà i suoi lavori a fine novembre dovrà cambiare molte cose».
Patrizia Pradelli è una «Contiana di ferro»? «Personalmente mi definisco una del Movimento. - risponde - È la base che deve prendere le decisioni».
E quale è la sua opinione sul limite dei due mandati, uno dei nodi della contesa tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte?
«Voglio premettere che il mio ragionamento non parte da un “attaccamento alla poltrona”, respingo con forza questa accusa. - risponde Patrizia Pradelli - Come ho scritto in una lettera al presidente Conte penso che un consigliere comunale dopo aver prestato la sua opera per due o tre mandati possa candidarsi al Parlamento italiano o Europeo. Dobbiamo valorizzare le competenze acquisite nelle assise minori per portare competenza e rappresentanza dei territori nelle assemblee nazionali o europeo. Chi poi finisce la sua carriera da eletto deve rimanere a disposizione del Movimento per formare le nuove forze».
Di opinione opposta Manuela Nasso, la più votata del Movimento 5 Stelle alle ultime Regionali - ma non eletta in quanto il partito non aveva raggiunto il quorum - ed ora esponente di Europa Verde.
«Seguo le vicende del Movimento dall’esterno con un po' di tristezza. - racconta Manuela Nasso - Però mi aspettavo che accadesse tutto quello a cui stiamo assistendo in questi giorni. La mancanza di regole, il “viaggiare a vista” senza un’idea precisa su dove andare, il cerchio magico che secondo me si è formato intorno alla figura di Giuseppe Conte hanno trasformato il Movimento in qualcosa nel quale non mi riconosco».
E Cosa pensa Manuela Nasso del limite dei due mandati?
«Era una delle regole del Movimento, forse è stato giusto metterla in discussione ma trovo sbagliato il modo con il quale si è deciso di cambiarla. Prima si è parlato del “mandato zero”, ora in qualche modo la si vuole abolire. Un’operazione che può essere corretta ma ciò sta avvenendo in maniera a mio avviso confusa.
La forza dei Cinque Stelle era l’attenzione alla base, il concetto “uno vale uno”, principio che Giuseppe Conte ha distrutto plasmando un partito a sua immagine. Con tutto il rispetto per l’ex Premier io non l’ho mai visto ad un banchetto a raccogliere le firme prima del suo insediamento a Palazzo Chigi».
Cosa rimpiange del Movimento? «I valori che erano alle base, e che ora sta ritrovando nel mio nuovo progetto politico» conclude Manuela Nasso.