Dopo gli insulti agli studenti pubblicati su Facebook per il docente scatta il procedimento disciplinare

Dopo gli insulti agli studenti pubblicati su Facebook per il docente scatta il procedimento disciplinare
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Sarà l’Ufficio provvedimenti disciplinari della Sovraintendenza agli studi a stabilire se sanzionare e, in tale eventualità, in quale misura l’insegnante di matematica Nicola Molino Pernigotto. Il docente, dopo l’ultima ora di supplenza prima delle vacanze natalizie in una classe del Liceo economico e sociale dell’Istituto “Maria Adelaide” di Aosta, si era sfogato su Facebook con parole sferzanti contro gli studenti. Pertanto il preside Giovanni Peduto ha deciso di classificare come «Grave comportamento» l’episodio e, ritenuto che la sanzione possa superare i 10 giorni di sospensione, ha trasmesso il fascicolo all’Ufficio provvedimenti disciplinari. Quest’ultimo ha 30 giorni per convocare il docente e concludere la vicenda entro 120 giorni.

Le parole su Facebook

Nel suo post su Facebook, poi rimosso, Nicola Molino Pernigotto aveva scritto «Se c'è una tipologia di studenti a cui darei volentieri fuoco, come a Giovanna D'Arco, be'... Les», il Liceo economico sociale, «E’ la sigla giusta». Secondo l’insegnante, gli alunni sono «Incapaci di accettare la più elementare norma di comportamento, perché in famiglia non ne hanno mai ricevuta nessuna. E visto che i termosifoni accesi in questa scuola non li ho mai sentiti, una classe che in questa stagione tenga tutte e quattro le finestre aperte per 50 minuti non è composta da studenti, ma da emerite teste di c... Spero che trascorrano il 2024 con una broncopolmonite fulminante». E Nicola Molino Pernigotto aggiunge: «Non è cambiato nulla rispetto a otto anni fa, quando ci insegnavo io. Incapaci di star seduti. Incapaci di star fermi. Incapaci di alzarsi da una sedia senza far rumore. Incapaci di parlare senza gridare. Incapaci di guardare un film l’ultimo giorno di scuola, perché non hanno altri mezzi per affermare la propria esistenza se non urlando». Il preside Giovanni Peduto, con il quale si sono lamentati alunni e genitori, commenta: «Sono rimasto sconcertato e molto amareggiato, perché questo post è offensivo nei confronti degli alunni del Les e degli insegnanti del Les. Noi educatori, in quanto educatori se proprio decidiamo di utilizzare i social, dobbiamo usarli in modo consapevole, responsabile, utilizzando un linguaggio corretto e rispettoso di tutti. Questo post non doveva essere scritto, purtroppo è stato scritto. C'è una procedura prevista in questi casi e la procedura è stata applicata».

La lettera di scuse

Dopo il polverone sollevato dalla notizia, il professor Nicola Molino Pernigotto ha scritto una lettera in cui ammette l’errore: «Vorrei esprimere le mi scuse più accorate a quanti si sono sentiti urtati nella propria sensibilità da parole scritte d’impeto ma non pensate veramente. Riconosco di aver sbagliato, cedendo all’emotività e al nervosismo di un particolare momento, un po’ caotico, di gestione di una classe. Ho sempre cercato di instaurare con i miei alunni un dialogo costruttivo e rapporti distesi. Voglio quindi impegnarmi per una ricomposizione della frattura che si è creata e, ripeto, rinnovo le mie scuse più sentite. Ho imparato che i social vanno gestiti con tatto e prudenza ed è ciò che intendo fare nei giorni a venire. Certo della comprensione di tutti, vi prego di accettare le mie scuse».

Dibattito in Consiglio Valle

Il caso è stato dibattuto anche in Consiglio Valle. Nella seduta di mercoledì scorso, 10 gennaio, infatti, il gruppo Progetto Civico Progressista ha illustrato un'interrogazione a risposta immediata sulle affermazioni via social del docente. «Notizie stampa locali e nazionali hanno ripreso un post pubblicato via social lo scorso 22 dicembre da un docente valdostano che, oltre a utilizzare il turpiloquio, parlava di “dare fuoco” agli studenti maleducati, augurando loro una “broncopolmonite fulminante”. , - ha ricordato la capogruppo Erika Guichardaz - Se fossero effettivamente imputabili a questo professore, sarebbero delle dichiarazioni gravi, lesive dell'immagine della scuola valdostana e chiediamo che cosa stia facendo in merito la Sovraintendenza agli studi». L'assessore al Sistema educativo Jean-Pierre Guichardaz ha riferito che «Domenica 7 gennaio, non appena ricevuta la segnalazione del post, trasmessa il giorno precedente (alle 21.52) via mail agli indirizzi istituzionali, la Sovraintendente agli studi ha provveduto a inoltrare la segnalazione anche all'indirizzo mail del dirigente scolastico dell'Istituto Maria Adelaide e a sentirlo telefonicamente per avere maggiori informazioni sul fatto. La Sovraintendente ha chiesto al dirigente di contattare tempestivamente il docente e di fargli rimuovere il post offensivo sostituendolo con delle scuse pubbliche. A fine mattinata del 7 gennaio il post è stato rimosso e il giorno successivo il professore ha provveduto a scusarsi pubblicamente attraverso una mail inviata alla sede Rai che ha diffuso la notizia durante il Tg delle 19.30. Il dirigente scolastico, come previsto dalla normativa vigente, ha poi provveduto ad avviare l'indagine istruttoria preliminare». La capogruppo di Progetto Civico Progressista Erika Guichardaz ha risposto: «Non bisogna minimizzare l'accaduto e le scuse di questo docente, peraltro contenenti un subdolo attacco alla sensibilità, non bastano. Si tratta di un messaggio aggressivo e violento e riteniamo che sarebbe utile programmare una visita ispettiva per capire la capacità di gestione delle classi e garantire i minori che sono a contatto con questo docente in attesa del procedimento disciplinare».

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