Donna investita a Montalto Dora, dibattito sulla pericolosità della Statale Il sindaco Renzo Galletto: “Triste fatalità. Il Comune non può mettere dossi”

Donna investita a Montalto Dora, dibattito sulla pericolosità della Statale Il sindaco Renzo Galletto: “Triste fatalità. Il Comune non può mettere dossi”
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L’incidente mortale di sabato scorso, 2 gennaio, avvenuto nel tratto della strada statale 26 che attraversa Montalto Dora e in cui ha perso la vita la pensionata di 68 anni Carla Albino Rossetto, riporta in primo piano il problema della sicurezza stradale sull’arteria ad alta percorrenza che collega Ivrea e il Piemonte alla Valle d’Aosta.

Il sindaco Renzo Galletto, ancora provato dalla tragedia che ha colpito fortemente la comunità montaltese, portando alla scomparsa di una persona molto benvoluta in paese, torna a ribadire che si è trattato «una triste fatalità, avvenuta su un rettilineo al momento privo di traffico, illuminato, dalla visibilità normale nonostante la pioggia della sera».

A fronte delle polemiche immediatamente scoppiate all’indomani dell’accaduto, non appena la notizia si è diffusa, e alle proteste relative alla criticità della strada statale 26 (non limitata al solo territorio compreso nel Comune di Montalto ma afferente anche i paesi limitrofi attraversati dalla Statale), il primo cittadino ha rimarcato come la viabilità dell’arteria non sia di responsabilità comunale bensì di dipendenza dell’Anas, alla quale vanno addebitati tutti i provvedimenti da attuarsi per la sua sicurezza.

«La Statale 26 è una strada a denso flusso di traffico e ad alta percorrenza e obiettivamente può comportare dei rischi. - continua il sindaco Renzo Galletto - In paese abbiamo attraversamenti e marciapiedi illuminati, sei impianti semaforici distribuiti in un chilometro e mezzo, tutta la tratta è illuminata da pali della luce a led, abbiano strisce pedonali e cartellonistica. In cinque anni di verbali dei Vigili non è mai stata riscontrata nessuna inadempienza da parte del Comune, le norme previste dal codice sono state tutte rispettate. Naturalmente è sempre possibile fare di più, ma dal punto di vista del rispetto del codice siamo in regola».

Il tragico incidente è occorso nella serata di sabato 2 gennaio, intorno alle 21. Carla Albino Rossetto, ex dipendente della Grafica Eporediese di Ivrea e poi di un’analoga ditta in località Carrone di Strambino, vedova dal 2004 e con il figlio 25enne Erik Veneziano, stava portando a spasso il suo cagnolino, quando a circa cento metri dalla propria abitazione, mentre stava attraversando la strada, è stata investita nei pressi delle strisce pedonali, davanti alla farmacia all’ingresso del paese, dalla Ford Puma guidata da una 24enne di Perosa Canavese, di rientro a casa dopo la giornata lavorativa. Nell’impatto violento, la donna è stata sbalzata per diversi metri sull’asfalto e a nulla è servito l’intervento dei soccorritori del 118. Ai Carabinieri di Ivrea, intervenuti sul posto, la giovane conducente dell’auto, che si è fermata sotto shock, ha dichiarato di aver visto spuntare dal nulla la pensionata, senza neppure avere il tempo di frenare.

«Una tragica concomitanza di situazioni negative - conclude Renzo Galletto - che però non esime dal considerare la responsabilità individuale delle persone e l’attenzione che si deve porre nell’attraversare le strade, rispettando le regole. Purtroppo come Amministrazione non possiamo applicare dossi per rallentare il traffico e il limite di velocità è già predisposto. Qualsiasi iniziativa, come potrebbe essere magari allestire altri punti luce sulla tratta, andrebbe concertata sulla base delle risorse economiche disponibili e delle lunghe tempistiche dell’Anas».

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