Don Isidoro Mercuri Giovinazzo ha partecipato a Roma al primo “Festival dell’Umano Tutto Intero”

Don Isidoro Mercuri Giovinazzo ha partecipato a Roma al primo “Festival dell’Umano Tutto Intero”
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Gli esponenti di un centinaio di associazioni, di ispirazione cristiana cattolica, sono state invitate a Roma martedì 18 e mercoledì 19 giugno scorsi, dal network "Ditelo sui tetti", nei locali della Parrocchia di Salvatore in Lauro, per confrontarsi su temi socio-culturali molto attuali in occasione del primo “Festival dell’Umano Tutto Intero”. Tra loro era presente anche don Isidoro Mercuri Giovinazzo in qualità di presidente nazionale AIPaS (Associazione italiana di Pastorale Sanitaria) e di vicepresidente del Forum nazionale delle Associazioni Socio-Sanitarie.

«E’ stata posta in rilievo la concezione dell'umano, dalla quale si spalancano molteplici interrogativi etico-esistenziali: "Figli di quale uomo nel cambio d'epoca?". - spiega don Isidoro Mercuri Giovinazzo - Nel nostro tempo ci troviamo di fronte a mutamenti socio-culturali molto rapidi, per i quali occorrono attenzione e discernimento comune. Insieme abbiamo voluto porre al centro di ogni discussione la questione antropologica, quella dell’umano tutto intero, nella sua dimensione fisica, psicologica, spirituale e sociale. Si moltiplicano i dibattiti mediatico-istituzionali, sempre più condizionati dall'azione dei principali “player” culturali, dove emergono ipotesi legislative e giurisprudenziali che dobbiamo assolutamente esaminare nel dettaglio. Come insegnava San Tommaso D'Aquino, una "legge" indica sempre un ritenuto "bene", con ciò incidendo grandemente nella società di riferimento, specie se essa ha smarrito ogni riferimento condiviso. L’autodeterminazione, il prevalere del desiderio individuale, a dispetto di quello collettivo, un individualismo sfrenato, rischiano di diventare l'unico metro di un "bene" che viene prepotentemente proposto da un pensiero che pretende di proporsi come dominante».

«Il nostro obiettivo - prosegue don Isidoro Mercuri Giovinazzo - è stato quello di dare autorevole voce ad un giudizio comune, promuovendo opinioni condivise e adoperandoci in un dialogo aperto, con i “player” culturali e i decisori politici, esponendo obiettivi pubblici suggeriti da una visione della società basata sulla centralità della persona, riconosciuta in ogni circostanza come un valore assoluto, non negoziabile. Il cambio d'epoca, spalanca le coscienze a tante sfide pubbliche in un dialogo sull'antropologia, nell’ambito di un umanesimo integrale, Il network “Ditelo sui Tetti” ha pertanto coinvolto e collaborato con le maggiori associazioni socio-sanitarie del paese, con personalità della cultura, del diritto, della scienza, dell'episcopato e della politica».

Erano presenti tra gli altri il cardinal Pietro Parolin, segretario di Stato di Papa Francesco, il cardinal Matteo Maria Zuppi, Presidente della Cei, il cardonale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione della Causa dei Santi e alcuni esponenti del Governo tra i quali il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti e quello della Famiglia, Natalità e Pari Opportunità Eugenia Roccella, oltre a molti ministri emeriti e parlamentari in ruolo attivo con i quali, sugli obiettivi proposti, sono stati aperti numerosi tavoli di confronto. «Sono certo che mettere a fuoco la sfida antropologica essenziale, ovvero delineare una idea di uomo integrale, ci aiuti a chiarire la nostra identità umana, facendo emergere valori condivisi nella società del "cambio d'epoca"» conclude don Isidoro Mercuri Giovinazzo.

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