Don Ferruccio Brunod, il prete attento al destino degli ultimi

Don Ferruccio Brunod, il prete attento al destino degli ultimi
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Attento ai giovani, alle persone disabili, agli emarginati, agli ultimi. Ovunque avesse guidato una parrocchia, aveva lasciato il suo segno con opere che ancora oggi sono semi di speranza. È morto nella prima mattina di domenica scorsa, 1° maggio, all'ospedale Beauregard di Aosta dove era ricoverato da alcuni giorni, don Ferruccio Brunod, 84 anni.

Don Ferruccio Brunod, nato a Nus il 21 dicembre 1937, viene ordinato sacerdote da monsignor Maturino Blanchet il 28 giugno 1962. È vicario parrocchiale a Courmayeur dal 1° settembre 1962 fino al 31 maggio 1965. Dal 1° giugno dello stesso anno è nominato parroco di Saint-Oyen, ministero che svolge fino al 1° settembre 1970 quando diventa direttore spirituale del Seminario Maggiore. Svolge questo incarico per un anno soltanto in quanto il 15 dicembre 1971 viene nominato parroco di Santo Stefano ad Aosta, in una zona in grande espansione. Nel centro della città don Brunod esprime tutta la sua vitalità intellettuale, il suo entusiasmo pastorale, la capacità di allacciare relazioni e di stimolare lo spirito di accoglienza e di solidarietà della carità cristiana. Qui aveva dato vita con don Luigi Ronco e don Vittorio Vuyet a una comunità attivissima, viva, che con slancio dava vita a progetti di inclusione degli ultimi e di accoglienza degli immigrati di allora, al Centro volontari della sofferenza prima e a «Casa Betania» poi per i disabili e le loro famiglie. A Saint-Barthélemy di Nus aprì inoltre la sua casa per i campi estivi con i ragazzi.

Il nuovo salone parrocchiale di Saint Etienne accolse dibattiti su temi sociali e politici, perché la chiesa doveva aprirsi a tutti e un prete, da solo, non poteva fare comunità. La parrocchia divenne luogo per l'accoglienza dei minori, quando non c'era nessuna struttura pubblica a farlo, ma anche luogo per il confronto ecumenico con gli altri cristiani - a partire dai valdesi - e chi professa altre religioni

In quegli anni don Ferruccio Brunod è anche assistente diocesano della Gioventù femminile di Azione Cattolica (1968-1970) e vice assistente diocesano del Settore Giovani di Azione Cattolica (1970- 1971).

Dopo più di 30 anni di memorabile impegno, il 15 marzo 2003 viene trasferito a Aymavilles dove rimane parroco fino al 31 dicembre 2016 quando per motivi di salute lascia il ministero attivo e si ritira presso il Priorato di Saint-Pierre. Contemporaneamente don Ferruccio è stato anche parroco di Introd dal 2007 al 2009 e di Rhêmes-Notre-Dame dal 2009 al 2015. Ad Aymavilles, oltre ad una intensa attività pastorale, don Ferruccio Brunod lascia un «monumento» alla bellezza e alla sua generosità, avendo restaurato, con grande gusto e delicata attenzione, la casa parrocchiale e soprattutto la chiesa, restituita al suo splendore e perfettamente adeguata dal punto di vista liturgico secondo le disposizioni del Concilio Vaticano II.

Giunto al culmine della sua esperienza sacerdotale e nella piena maturità umana e pastorale, il 1° settembre 2012 il nuovo Vescovo, sulla scorta della consultazione svolta negli incontri personali con tutti i sacerdoti della diocesi, lo sceglie come Vicario generale, incarico che svolge fino al 27 settembre 2016.

E il 25 novembre del 2012 è un giorno particolare non solo per don Ferruccio Brunod, ma per tutto il paese di Aymavilles. Il parroco festeggia i suoi 50 anni di sacerdozio, 10 dei quali trascorsi proprio a Aymavilles. Un anniversario onorato non a caso nei giorni della festa patronale di Cristo Re, nel fine settimana - sabato 24 e domenica 25 novembre - con una serie di iniziative che ha coinvolto tutte le associazioni del paese. Durante il pranzo di domenica a dare voce alla comunità parrocchiale è Joseph-Cesar Perrin, che nel suo intervento ha ricordato i 10 anni di attività sacerdotale ad Aymavilles «dove lei è stato immediatamente accolto con simpatia ed attenzione, senza nessuna perplessità, perchè era stato preceduto dalla conoscenza del suo modo di essere, del suo fare, delle sue opere, della sua attività nel sociale, della sua grande attenzione per i problemi sempre più gravi della famiglia, della sua volontà di lenire le tante sofferenze che affliggono ancora tanta gente in una regione che si dice abbiente ma dove purtroppo è ancora troppo presente la disparità economica e sociale e che ha il triste primato dell'alcoolismo, del divorzio, del suicidio. Carissimo don Ferruccio, ultimamente abbiamo temuto un suo allontanamento quando il nostro Vescovo Monsignor Franco Lovignana, riconoscendo i suoi meriti, la sua preparazione e la sua saggezza, l'ha voluto presso di sè come Vicario generale della diocesi. Lei, pur accettando questo incarico gravoso, ha deciso di continuare il suo cammino con noi e di questo le siamo grati».

Don Ferruccio Brunod è stato inoltre titolare del corso di cultura cattolica all'Università della Terza Età di Aosta e uno dei 5 canonici che si sono susseguiti - per circa 50 anni dal termine della seconda Guerra Mondiale agli anni Novanta - nel Consiglio del Comitato Regionale della Croce Rossa Italiana: don Giuseppe Péaquin, consigliere dal 1946 al 1965; don Camillo Rosset, consigliere dal 1970 al 1974; don Ferruccio Brunod, consigliere dal 1974 al 1979, don Adolfo Bois consigliere nel 1979 e don Antonio Proment, consigliere dal 1985 al 1991.

I funerali si sono svolti in Cattedrale nel pomeriggio di martedì scorso, 3 maggio. Don Ferruccio Brunod è stato seppellito nel cimitero di Aymavilles.

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