Domenica apre la stagione venatoria per 1.313 cacciatori Carrel: “Ruolo fondamentale nella gestione della fauna”
Riaprirà domani, domenica 8 settembre, la stagione venatoria su tutto il territorio regionale per i 1.313 cacciatori valdostani.
«Il ruolo del cacciatore nella gestione della fauna è ormai consolidato, così come ritengo che la tutela del nostro territorio e il recupero dei valori della cultura rurale rientrino a pieno titolo fra le azioni concrete che i cacciatori portano avanti. - commenta l’assessore regionale all’Agricoltura e Risorse naturali Marco Carrel - Il cacciatore conosce e comprende l’ambiente e il territorio che lo circonda e nel quale si muove e, in questo contesto, contribuisce in maniera tangibile a mantenere l’equilibrio di una biodiversità, sempre più fragile. È necessario, quindi, che la caccia sia realmente sostenibile e permetta il ripristino degli habitat laddove necessario ma anche una migliore gestione faunistica».
«Oltre a un ruolo di gestione, infatti, il cacciatore ne ha uno sempre più importante anche di tutela della salute della fauna stessa. - prosegue Marco Carrel - Come nel caso della peste suina africana, epidemia che ancora non ha ancora coinvolto direttamente la nostra regione, ma che è alle porte. A tal proposito voglio rimarcare e ringraziare personalmente la grande collaborazione di tutti i cacciatori e del Corpo forestale, che hanno rivestito e stanno rivestendo un ruolo fondamentale nei piani di abbattimento del cinghiale».
Nondimeno importante, per l’Assessore è «lo sviluppo della filiera della carne di selvaggina, che comincia da un accurato prelievo degli animali proprio da parte dei cacciatori: un settore sul quale l’Assessorato continua a investire. I cacciatori sono l’inizio di questa catena, che deve essere più corta possibile, per continuare a valorizzare la selvaggina della nostra regione». Augurando a tutti i cacciatori un buon inizio di stagione venatoria, l’Assessore Carrel conclude sottolineando che «la gestione della fauna rappresenta l’obiettivo comune sia del Dipartimento Risorse naturali sia del mondo venatorio. Dobbiamo partire da questo presupposto per prendere decisioni lungimiranti, guardando ovviamente non solo al prossimo calendario venatorio ma al futuro: solo così potremo fare delle scelte che incidono realmente su quello che è il nostro patrimonio faunistico».