“Distretto delle energie rinnovabili della Valle d’Aosta” Cva, un polo d’eccellenza nell’ex Tecdis di Châtillon
“Un sogno”. Così non ha esitato a definirlo Giuseppe Argirò, l’amministratore delegato di Cva che sabato scorso, 9 novembre, ha colto l’occasione dell’inaugurazione del parco fotovoltaico di San Giorgio Canavese per annunciare un’iniziativa ben più importante. Si tratta della creazione a Châtillon del “Distretto delle energie rinnovabili della Valle d’Aosta”, un complesso che occuperà l’intera attuale area della Tecdis, già della famosa industria Soie, a fianco alla strada che collega la stazione ferroviaria al paese.
Una zona strategica per la Cva, a poca distanza dalla sede aziendale, che diventerà un polo di importanza internazionale per lo studio e lo sviluppo delle iniziative legate alle energie rinnovabili. Un progetto ambizioso, che coinvolgerà Università e centri di ricerca, italiani ed esteri, riqualificando un’area di ben 19.000 metri quadrati, attualmente in disuso, nel rispetto delle attuali politiche regionali per il recupero delle zone produttive abbandonate, come sottolineato sabato dall’assessore regionale competente Luigi Bertschy rimarcando l’inaugurazione del giorno prima, venerdì 8, della nuova sede della Podium Engineering a Pont-Saint- Martin.
Cinquanta milioni
L’investimento di Châtillon per la Cva comporterà una spesa di 50 milioni di euro, che ammortizzata in 20 anni determinerà un costo di 2,5 milioni annui per un’azienda che in prospettiva avrà utili tra i 250 e i 300 milioni di euro dal 2024 in poi. Un esborso veramente esiguo se si considerano le ricadute sul territorio, a cominciare dalla creazione di un complesso architettonicamente affascinante con decine di nuovi posti di lavoro.
Perché il “Distretto delle energie rinnovabili” di Châtillon non sarà solamente un centro internazionale di ricerca e di confronto sui temi dell’energia del futuro. Negli ampi spazi troveranno posto altri uffici della Cva che sta conoscendo una rapida espansione, un teatro e sale destinate alla cultura e alle esposizioni, il museo sulla storia dell’energia in Valle d’Aosta e in particolare sull’idroelettrico, una palestra di arrampicata, oltre a più di 3.000 metri quadrati di spazi modulabili.
“Sarà un recupero urbano di assoluta avanguardia - spiega Giuseppe Argirò - che porterà alla creazione di un complesso autonomo da un punto di vista energetico da dove prenderà vita l’innovazione nel rispetto dei valori del territorio, coinvolgendo il più possibile la comunità, a cominciare dai giovani e dalle istituzioni, come l’Università della Valle d’Aosta.”
Dopo l’annuncio ufficiale di sabato nelle prossime settimane la Cva procederà a definire con Vallée d’Aoste Structure l’acquisto dell’area ex Tecdis, mentre il progetto di massima è già stato concepito in modo da guadagnare tempo e porta la firma dell’architetto Matteo Robiglio, docente di progettazione architettonica e urbana al Politecnico di Torino, nonché titolare dello Studio TRA, autore recentemente degli studi per il recupero a Polo delle Arti del complesso della Cavallerizza Reale alle spalle del Teatro Regio e della sede universitaria torinese dell’ESCP, la prestigiosa Ecole spéciale de commerce di Parigi, attraverso la ristrutturazione di un edificio storico in via Cavour a Torino. L’architetto Robiglio per il recupero dell’area ex Tecdis è affiancato per la parte creativa da Davide Rampello, noto regista televisivo e direttore artistico.
Obiettivo 2027
Le diverse procedure dovrebbero concludersi nel primo semestre del 2025. Quindi partiranno i 30 mesi per l’esecuzione e il completamente dell’opera, che potrebbe essere inaugurata a fine 2027. Un sogno quindi che diventa sfida concreta sulla quale misurarsi, secondo il recente slogan coniato da Cva: “La nostra energia produce nuova energia”.