Discoteche, l’ira dei gestori
Con 10 locali chiusi sono oltre 300 le persone che in Valle d’Aosta si ritroveranno senza lavoro. Sono questi i numeri che riguardano la Valle d’Aosta dopo il “decreto festività”, entrato in vigore in tutto il territorio nazionale sabato scorso, 25 dicembre. Il Governo, con questo provvedimento, ha deciso di chiudere discoteche, locali da ballo, e di vietare feste e concerti in piazza all’aperto fino a lunedì 31 gennaio. «Hanno deciso di nuovo dall’oggi al domani di chiuderci, e quindi arrivati a questo punto voglio dire che ci troviamo a che fare con dei completi incompetenti» commenta Michele Napoli, referente per la Valle d’Aosta del Sindacato italiano locali da ballo-Silb. «Il Governo non si rende conto degli impegni che abbiamo preso, chi gestisce un’azienda fa degli investimenti sia sul personale che sulla merce, soprattutto durante le festività. Stroncarci così significa lasciarci con i magazzini pieni dopo che abbiamo fatto i carichi - riferisce Michele Napoli - ed ora non sappiamo proprio cosa farne di tutto quello che abbiamo comprato». La fiducia dei gestori di discoteche nel Governo dopo questo ennesimo provvedimento che reputano contro di loro non c’è più, e Michele Napoli accusa: «Hanno promesso che lo stop sarà solo di un mese, ma noi non ci fidiamo più. L’ultima volta che ci avevano detto che saremmo stati chiusi per poco tempo e che dovevamo resistere abbiamo dovuto sospendere le nostra attività per due anni. - continua Michele Napoli - Ormai non sono credibili e perciò non riteniamo attendibili le date di riapertura da loro indicate». Michele Napoli fa inoltre una riflessione sulla questione vaccini e osserva: «Mi chiedo a cosa siano servite tutte queste vaccinazioni se ci ritroviamo di nuovo al punto di partenza. Non voglio fare il no vax e non spetta a me giudicare le scelte dello Stato, ma ci avevano promesso che con i vaccini si sarebbe risolto tutto, e invece siamo nella stessa situazione di prima. Questo Governo di fatto non ha mantenuto le promesse». Poi Michele Napoli lancia, come già fece la scorsa estate, l’allarme contro le feste abusive che, afferma, con la chiusura delle discoteche inevitabilmente si moltiplicherann: «Noi, con il controllo del super Green pass all’ingresso, avremmo garantito una sicurazza maggiore. Adesso tra case private, cantine e bar del centro che si improvvisano locali da ballo i rischi saranno molti di più, anche perché la gente ha voglia di divertirsi. Infine con questa chiusura si tornerà a parlare di ristori, ma voglio ricordare che per il nostro settore sono irrisori rispetto alle spese che dobbiamo sostenere. Preferiamo lavorare piuttosto che aspettare dei risarcimenti, che il più delle volte hanno tempi lunghissimi per essere erogati oppure non vengono corrisposti».