Discarica di Pompiod a Aymavilles, i giudici del Tar dichiarano inammissibile il ricorso del gestore

Discarica di Pompiod a Aymavilles, i giudici del Tar dichiarano inammissibile il ricorso del gestore
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Il Tar ha dichiarato inammissibile il ricorso con cui il gestore della discarica di Pompiod, ad Aymavilles, chiedeva l'annullamento della proposta, avanzata dalla Regione, di modifica di un progetto di messa in sicurezza (copertura e rimozione di alcuni rifiuti), sostenendo l'esistenza di «Obblighi di ripristino» per la società.

Per i giudici la missiva dell'Assessorato dell'Ambiente «Risulta del tutto inidonea a spiegare effetti lesivi. L'Amministrazione, a ben vedere, si è limitata a dare atto dell'esistenza di un problema di conferimenti non rientranti nel novero delle attività ricomprese nell'autorizzazione». Quindi la Regione ha richiamato «Le connesse attività di ripristino quale naturale conseguenza di queste, ma lo ha fatto nell'ambito del riscontro ad una proposta preliminare e di massima, inoltrata dalla stessa ricorrente, circa la realizzazione di una copertura provvisoria, previa rimozione dei rifiuti provenienti da specificato conferitore». L'Assessorato ha puntualizzato «Che la rimozione di questi ultimi, ritenuta “utile”, non costituisce tuttavia rimessione in pristino della situazione».

Il ricorso al Tar risale al luglio 2021 e l'udienza per la discussione si era tenuta martedì 14 dicembre scorso, prima che si concludesse il procedimento penale. Lunedì 24 gennaio, infatti, il Tribunale di Aosta aveva disposto il dissequestro della discarica, tornata così nella disponibilità della società Ulisse, intenzionata a far riprendere l'iter di rinnovo dell'autorizzazione da parte della Regione. Dietro il pagamento di una sanzione - un'ammenda di 9.750 euro ciascuno - che estingue il reato, l'oblazione, erano stati prosciolti i 2 manager Umberto Cucchetti e Maria Antonietta Dellisant. Per la società il procedimento si era chiuso con un patteggiamento corrispondente a 10.750 euro di sanzione. Una sentenza arrivata dopo una serie di migliorie, suggerite dal consulente della Procura, al piano di messa in sicurezza proposto dalla Ulisse. In base a una prima ipotesi della procura, dall'agosto 2018 all'agosto 2019, a Pompiod erano state conferite oltre 3.000 tonnellate di materiale contente sostanze come mercurio, fibre di amianto, idrocarburi pesanti, utilizzandola «Di fatto, come discarica per rifiuti speciali non pericolosi in luogo di inerti».

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