Dino Letey, l’uomo che sentiva l’acqua

Dino Letey, l’uomo che sentiva l’acqua
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Dino Letey era l’uomo che sentiva l’acqua. Un dono scoperto per caso, il giorno da ragazzo che conobbe un rabdomante piemontese che saliva in Valle d’Aosta, chiamato per cercare le sorgenti nascoste. Una dote rara, che Dino Letey ha messo per oltre sessant’anni al servizio dei valdostani, andando ovunque lo chiamassero, con le sue bacchette di legno che iniziava a vibrare, sapendo individuare con esattezza la portata della fontana e la sua profondità. Anche il Soccorso Alpino lo volle come prezioso collaboratore, in grado di trovare le persone scomparse sotto le valanghe.

Nato il 12 settembre del 1939 nella casa di famiglia a Clou di Sarre, alle porte della collina di Aosta, era il figlio di Almonido, nome raro, sceso con la famiglia da Allein negli anni Trenta, e di Silvia Diemoz di Doues, due comunità con le quali i fratelli Italo del 1936, poi geometra in Regione, e Dino mantennero un legame speciale. Proprio Dino per più di sessant’anni è stata landzetta del carnevale di Allein, un appuntamento per lui immancabile, una vera occasione di gioia, di incontri con gli amici, di risate spensierate, che per qualche giorno faceva passare in secondo piano gli impegni di lavoro e che condivideva con il nipote Ernesto, la cui fisarmonica e la bella voce che accompagnavano le maschiere lo emozionavano sempre.

Allevatore e coltivatore dei suoi amati meleti, Dino era cresciuto e vissuto nel bar trattoria di famiglia al Clou, il «Salone delle Alpi» nel cuore del villaggio, tra i campi di bocce ed i canti festosi dei clienti, tra pranzi e merende sinoire, realizzando la nuova sede dell’osteria a poca distanza dalla precedente sempre a Clou e poi mantenendola in attività sino alla fine degli anni Ottanta, insieme ai genitori e al fratello Italo. Con il papà Almonido, presidente storico del Consorzio Ru de Doire, si occupava con la meticolosità che lo contraddistingueva della cura della campagna e del villaggio, così come non mancava mai come volontario agli impegni dei Vigili del Fuoco di Chesallet e di Sarre.

Lunedì scorso, 5 dicembre, Dino Letey ha deciso che il suo tempo era terminato e ieri, venerdì, l’acqua gli ha reso omaggio, accogliendolo nella chiesa di Montan con la prima neve della stagione che si è posata sulla sua bara.

Dino Letey in una foto recente al carnevale di Allein e sopra durante la sua attività di rabdomante

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