Dimissioni, volano gli stracci in maggioranza L’Assessorato al presidente Erik Lavevaz

Dimissioni, volano gli stracci in maggioranza L’Assessorato al presidente Erik Lavevaz
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Una cosa non passa mai di moda in Valle d’Aosta: la crisi politica. E la Regione ci è cascata di nuovo, otto mesi dopo le elezioni dello scorso mese di settembre. Questa volta l’instabilità tocca la poltrona del presidente unionista Erik Lavevaz, a farla traballare sono le dimissioni dalla Giunta da parte di Chiara Minelli, assessora all’Ambiente in quota Progetto Civico Progressista. La «gamba sinistra» dell’Esecutivo quindi ha ceduto (a metà, visto che l’altro assessore in quota Pcp, Jean-Pierre Guichardaz del Pd, è saldo al suo posto, al Turismo).

Tutta la tensione tra le componenti della maggioranza è emersa nella seduta del Consiglio Valle di questa settimana che ha preso atto delle dimissioni di Chiara Minelli, affidando l’interim al presidente della Regione Erik Lavevaz. Con un vivace scambio di accuse tra le parti in causa. Chiara Minelli (di nuovo in aula dopo essere guarita dal Covid) ha apertamente accusato i colleghi di «ostilità» e di «ostruzionismo» di fronte a importanti dossier del suo Assessorato, come l'elettrificazione della linea ferroviaria Aosta-Ivrea (inserita nelle opere da finanziare con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), l'aeroporto, le discariche.

Il presidente della Regione, Erik Lavevaz, ha gettato acqua sul fuoco: «Il governo non è in stallo. Una maggioranza c'è e andrà avanti. Non era questo il momento di rischiare una crisi al buio e forse non era il momento per dare le dimissioni». «Nei prossimi giorni - ha aggiunto - i movimenti definiranno insieme agli eletti quali siano i confini di questa maggioranza e si cercherà di dare il giusto equilibrio all’interno delle forze politiche».

«Ideologismo da sofà» è stata invece l’accusa mossa da Albert Chatrian a Minelli e alla componente politica di cui è rappresentante. «Di chi dall’esterno ci dà pagelle tutte le settimane, senza però cercare soluzioni». L’ex Assessore regionale all’Ambiente è tornato sulla questione discariche sollevando il dubbio che le dimissioni fossero già decise «per lasciarci un problema su questo tavolo».

Il presidente Erik Lavevaz aveva comunque cercato di riaprire il dialogo, trovando però poche «sponde»: alla riunione convocata lunedì scorso, 24 maggio, per la verifica politica i consiglieri e i rappresentanti autonomisti hanno scelto il silenzio.

Progetto Civico Progressista rischia ora di implodere, perdendo l'ala sinistra. Gli esponenti del Partito Democratico hanno ribadito il sostegno al Governo Lavevaz: «In una fase come questa - ha detto il consigliere Paolo Cretier - non è opportuno provocare una crisi di governo, però senza strategia non si può operare positivamente». Ora c'è da fare i conti con i numeri, dato che l'attuale maggioranza può contare su 21 voti su 35. Senza Chiara Minelli ed Erika Guichardaz (che a sua volta aveva lasciato la presidenza della quinta commissione consiliare) si scenderebbe a 19, comunque una soglia che garantirebbe i voti (18) sufficienti all’Esecutivo per andare avanti. Ufficialmente, Minelli e Guichardaz, sono comunque ancora in maggioranza. Nella serata di oggi, sabato 29 maggio, è in calendario una riunione politica di Pcp.

Dall’altra parte della barricata la Lega, all'opposizione, non risparmia colpi: «La celerità con la quale si è costruita la nuova maggioranza - sottolinea il consigliere Stefano Aggravi - non è stata buona consigliera: sul programma c'erano troppi punti aperti, troppi aspetti non risolti».

La prossima settimana le questioni da Palazzo regionale finiranno sui tavoli dei movimenti politici. L'Union Valdôtaine ha anticipato il Congrès Fédéral elettivo da sabato 12 a sabato 5 giugno, alle 17.30 all'Auditorium di Pont- Saint-Martin, unica candidata Cristina Machet (articolo in basso).

Lo stesso giorno e alla stessa ora (all’Hotel Etoile du Nord a Sarre) si riunirà anche l’assemblea di Pour l'Autonomie, presente in Consiglio Valle con Augusto Rollandin, Mauro Baccega, Marco Carrel e presieduto da Aldo Di Marco. All’ordine del giorno naturalmente l’attuale momento politico, e l'organizzazione del movimento.

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