Dieci Comuni canavesani costituiscono la Comunità Energetica Rinnovabile

Dieci Comuni canavesani costituiscono la Comunità Energetica Rinnovabile
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Dieci Comuni canavesani hanno costituito in via ufficiale la Comunità Energetica Rinnovabile (la cosiddetta Cer) della Dora, dei 5 Laghi e del Mombarone, un atto che permetterà a tutti i residenti delle varie comunità - siano essi privati, imprenditori, artigiani, commercianti o agricoltori - di diventare produttori e consumatori di energia da fonti rinnovabili, godendo quindi delle possibilità di contributi messe a disposizione dal Governo e dalla Comunità Europea, pari ad un ammontare complessivo di 2 miliardi e 200 milioni di euro. L’atto costitutivo, registrato davanti al notaio Pier Luigi Cignetti, è stato firmato nei giorni scorsi in Municipio a Borgofranco d’Ivrea, con la nomina di un comitato direttivo presieduto da Fausto Francisca, sindaco di Borgofranco, con vicepresidenza assegnata a Renzo Galletto, sindaco di Montalto Dora, in rappresentanza, oltre che dei rispettivi Comuni, anche di quelli di Chiaverano, Andrate, Nomaglio, Quincinetto, Quassolo, Lessolo, Carema e Settimo Vittone. Presenti alla notifica dell’atto in sala consiliare erano anche l’onorevole Alessandro Giglio Vigna (presidente della XIV Commissione Parlamentare di politiche dell’Unione europea), gli assessori regionali Matteo Marnati (che detiene le deleghe ad Ambiente, Energia, Innovazione e Ricerca) e Fabrizio Ricca (Internazionalizzazione e Rapporti con società a partecipazione regionale), Claudia Traina della Fondazione Compagnia San Paolo di Torino e responsabile del bando Next Generation We, Danila Luise del coordinamento nazionale delle Agende 21 Comunità Italiane e André Comé di Finaosta Spa, Coa Energia e responsabile del Progetto Alcotra Recrosses.

In cosa consiste dunque la firma di questo atto per i residenti dei Comuni? Praticamente diventare protagonisti negli ambiti della transazione energetica e della diminuzione dell’anidride carbonica. «Si tratta di un’occasione di sviluppo e coesione per i nostri Comuni - evidenzia il sindaco di Borgofranco d’Ivrea Fausto Francisca - che consentirà di conseguire importanti risultati nel comparto di produzione di energia alternativa e nell’idroelettrico, così da essere in grado di diversificare e rispettare gli obiettivi stabiliti dal Patto di azione europea per l’energia e il clima, il tutto con l’apporto di ogni tipologia di residenti, liberi di godere dei finanziamenti messi a disposizione per i Comuni inferiori ai 5.000 abitanti».

Un recente studio di fattibilità, basato sui calcoli ingegneristici dei consumi energetici dei singoli Comuni (approntato dall’architetto Stefano Dotta, coordinatore del progetto), ha indicato quali siano gli edifici nel Comune di Borgofranco che consumano più energia e quali quelli più adatti per l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti, in previsione del bando Pnrr del 2024 per l’avvio delle opere indicate dalla progettazione con il riparto degli incentivi. Il pronostico è che le Cer potrebbero portare a riduzioni dei costi delle bollette anche del 25 per cento per le utenze domestiche e del 20 per cento per imprese, scuole e distretti artigiani. «Un punto di partenza per garantirci un futuro sostenibile, anche considerando i fenomeni di cambiamento del clima attualmente in atto» concluso il sindaco Fausto Francisca.

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