Dhaulagiri: Marco Camandona e Pietro Picco verso la vetta
Prosegue, con il compimento della prima fase di acclimatamento, la spedizione di Marco Camandona, alpinista e guida alpina - insieme a Pietro Picco, guida alpina di Courmayeur - verso il Dhaulagiri (8.167 metri di quota), unico 8mila che mancava alle vette conquistate in Nepal da Camandona. La durata stimata dell’impresa è di circa 40 giorni. Venerdì 3 settembre i due alpinisti erano a Pokhara da dove, dopo un giorno di sosta, hanno iniziato il trekking di avvicinamento al campo base. Arrivati martedì 14 settembre a 5.200 metri, con qualche giorno di ritardo per via di una strada chiusa a causa di una frana, hanno iniziato il periodo di acclimatamento, in attesa della finestra di bel tempo per affrontare la vetta. Giovedì scorso, 23 settembre, sono saliti al Campo 2, a 6.400 metri, venerdì 24 al Campo 3, a 7.100 metri, per poi tornare al Campo 2 per pernottare e consolidare l’ambientamento. Oggi, sabato 25 settembre, scendono al campo base per recuperare le forze e aspettare le condizioni meteo ottimali. Nelle ultime spedizioni il periodo ideale è sempre stato verso la fine settembre. Adesso, spiega la moglie di Camandona Barbara Luboz, «E’ appena finito il periodo monsonico estivo e la montagna è ancora parecchio innevata, il che crea un lieve ritardo rispetto ai tempi inizialmente previsti».
Marco Camandona ha già raggiunto 9 ottomila, tutti senza ossigeno, tra cui i 6 più alti: Everest, K2, Kangchenjunga, Lhotse, Makalu e Cho Oyu. Con il runner Davide Cheraz, Pietro Picco nell’estate del 2020 ha concatenato in 4 giorni, partendo da Courmayeur in bici, a piedi e scalando, il Cervino, il Monte Rosa, il Gran Paradiso e il Monte Bianco (500 chilometri e 16.500 metri di dislivello positivo).