Denatalità, sempre più scuole a rischio chiusura Luciano Caveri: “Non ci sono ricette miracolose”
«Non ci sono ricette miracolose per evitare la chiusura delle scuole e le previsioni demografiche portano a un calo generalizzato delle nascite fino al 2036 che non incideranno solo sulle realtà di montagna ma pure sui Comuni del fondo valle e su Aosta». Lo ha detto mercoledì scorso, 8 giugno, in Consiglio Valle, l'assessore regionale all'Istruzione Luciano Caveri, rispondendo a un'interpellanza sul rischio di chiusura di scuole dell'infanzia e primarie presentata dalla Lega Vallée d’Aoste.
La situazione di molte piccole scuole è infatti di grande incertezza, tra notizie buone e altre decisamente meno. Tra le prime, la riapertura - dopo il provvidenziale “salvataggio” da parte della cooperativa Montessori in Valle - della scuola dell’infanzia di Perloz. In compenso, chiuderà invece - come già purtroppo noto - quella di Champorcher, dove risulta 1 solo iscritto.
«Allo stato attuale, oltre alla scuola dell'infanzia di Champorcher, non risultano altri plessi a rischio chiusura per il prossimo anno. - ha proseguito Luciano Caveri - In futuro si evidenziano, tuttavia, possibili criticità in alcune realtà di montagna e laddove sono presenti più strutture scolastiche all'interno dello stesso Comune. Il basso tasso di natalità sta determinando situazioni di scuole, in particolare in quelle dell'infanzia, in cui il numero di bambini iscritti non raggiunge il minimo prescritto affinché esso possa concorrere direttamente alla determinazione dei posti di organico. Dove ci sono criticità devono essere avviati dei tavoli di confronto tra enti locali, scuole e famiglie per effettuare delle valutazioni a livello di sistema, al fine di ottimizzare le risorse e garantire un'offerta educativa di qualità».
La situazione è particolarmente critica nell’Istituzione scolastica Viglino: non ci sono iscritti a Rhêmes e a Valsavarenche. I 2 alunni di Valgrisenche sono stati ricondotti a Arvier, ma dovrebbe esserci il terzo bimbo anticipatario che non era stato riportato in elenco e che dovrebbe quindi permettere l’attivazione del plesso in organico di fatto. «In prospettiva - ha avvisato ancora l’assessore Luciano Caveri - bisogna porre attenzione ai plessi di Brissogne e Quart Chantignan». Il primo conta quest’anno 19 iscritti, il secondo 17 contro i 62 del Villair di Quart.
Per l’infanzia, il numero minimo di iscritti per il funzionamento è pari a 10 bambini, ridotto a 3 per le scuole di montagna (situate oltre i 1.000 metri di altitudine e che distano più di 5 chilometri dalla scuola regionale più vicina).
Per la scuola primaria le situazioni potenzialmente più critiche sono a Rhêmes (7 alunni), Valgrisenche (7), Valsavarenche (4), Champorcher (12) e Fontainemore (9).