Delusione per la cancellazione delle gare, Federica Brignone in gigante a Killington

Delusione per la cancellazione delle gare, Federica Brignone in gigante a Killington
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Amarezza, rabbia, delusione, consapevolezza di avere fatto il possibile con un grande sforzo, volontà di proseguire, speranza ma anche scetticismo per il futuro e poi ovviamente la lunga coda delle polemiche. E' quanto si registra a Breuil Cervinia e Zermatt, e in Valle d’Aosta, dopo la cancellazione anche delle 2 discese libere femminili di Coppa del Mondo dopo quelle maschili della settimana precedente per uno Speed Opening che pure quest'anno per dirla in termini manzoniani, non s'ha da fare.

Sabato scorso, 18 novembre, tanta neve fresca ammassata contro le reti e poi vento forte. Domenica 19 tutto era pronto con un grande pubblico salito lassù ai piedi della Gran Becca, ottimismo, la ricognizione delle atlete e poi un rinvio dopo l'altro e la decisione, condivisa dalle maggiori atlete, di cancellare la gara per ragioni di sicurezza per le troppo forti raffiche di vento che le discesiste avrebbero trovato sui salti, un azzardo non possibile da affrontare e dunque giuria, Fis e Comitato Organizzatore a sancire l'addio all'appuntamento agonistico.

Di recuperi non se ne può parlare a Cervinia e non lo vogliono pure gli organizzatori per problemi di piste, strutture da riportare in alto a stagione invernale iniziata. Sono le stesse ragioni che hanno fatto sì che Franz Julen e Federico Maquignaz abbiano detto no allo spostamento per il 2024/25 a fine stagione, marzo o aprile, ipotizzato dalla Fis. La Regione ha confermato il suo impegno (anche nel prossimo bilancio) e pure le federazioni italiana e svizzera sostengono il comitato organizzatore a riproporre per il terzo anno l'evento dopo 2 cancellazioni (quest'anno 1 sola prova cronometrata maschile ed 1 femminile in 10 giorni in pista e nessuna gara).

Bisognerà vedere ora come la Fis intenderà varare il prossimo calendario. In tanti, tra i tecnici come anche tra gli atleti, parlano di azzardo e di necessaria fortuna. E' chiaro che dopo le polemiche per le ruspe sul ghiacciaio degli ambentalisti ora sale la protesta per i costi (coperti probabilmente in buona parte dalle assicurazioni, dicono gli organizzatori) dell'evento che sarebbe già costato circa 4 milioni e mezzo di euro alla Valle d'Aosta e che per il presidente svizzero  Franz Julen non saranno inferiori ai 7 milioni 200mila euro. Ci sarà da discutere, lavorare e occuparsene nelle prossime settimane.

Intanto, quasi una beffa, lunedì le condizioni sulla Gran Becca erano migliori e sarebbe stato forse possibile a livello di condizioni meteo effettuare le gare. Al Breuil sono rimaste ad allenarsi molte atlete che non affrontano la trasferta americana (azzurre partite martedì 21 dalla Malpensa) e che vogliono preparare le prove veloci da venerdì 8 a domenica 10 dicembre a Sainkt Moritz. Sono la slovena Ilka Stuhec, la norvegese Kaisa Vickoff Lee, la francese Romane Mirandoli al rientro dopo un brutto infortunio, le azzurre guidate da Elena Curtoni e dalle sorelle Nicol e Nadia Delago oltre ad alcune giovani. Sino a ieri, venerdì, erano tutte in pista a Cervinia. Oggi, sabato 25, invece alle 16 (seconda manche alle 19) riparte la Coppa del Mondo negli Stati Uniti con il gigante femminile di Killington. Qui sulla pista Superstar nel Vermont (domani, domenica 26, lo slalom speciale) nel 2018 vinse Federica Brignone che vuole ripartire alla grande dopo le delusioni, lo stress e le tante testimonianze di affetto di Cervinia. Per la Fis non mancano i problemi visto che sono ora 5 le gare da recuperare tra Soelden e Cervinia e per 1 delle discese maschili della Gran Becca si parla di un anticipo in Val Gardena nella seconda settimana di dicembre.

Benjamin Alliod e Guglielmo Bosca inizieranno martedì prossimo, 28 novembre, le prove cronometrate per le 2 libere e il supergigante di Beaver Crek e negli Usa dovrebbe finalmente essere la volta buona per il debutto in Coppa del Mondo dell'alpino di Fénis dopo 3 tentativi non riusciti a Bormio e al Breuil, dove sarebbe stato il “benjamin” del pubblico.

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