Delitto di La Salle, slitta di un mese la sentenza per maltrattamenti

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Slitta di un mese la sentenza di secondo grado del processo che vede imputato per maltrattamenti Sohaib Teima, il 21enne originario delle Marche sospettato anche dell'omicidio della compagna Auriane Nathalie Laisne, ritrovata morta ad aprile in una chiesa abbandonata sopra La Salle. La Corte d'appello di Grenoble, dove il 21enne è detenuto fin dal suo arresto avvenuto a Lione in virtù di un mandato di cattura europeo, ha chiesto infatti un supplemento di indagini per verificare alcuni elementi come le conversazioni telefoniche tra l'accusato e la ragazza francese. Per acquisirle sono state richieste due rogatorie.

Lo conferma l'avvocata francese di Teima, Sophie Geynet Bourgeon che lo descrive come molto provato da questi cinque mesi di carcere. Lo scorso 3 maggio lo studente italo-egiziano era stato condannato in primo grado a 6 mesi di reclusione per le violenze commesse contro Auriane tra la fine del 2022 e l'inizio del 2024, ai tempi della loro relazione. In secondo grado, la procura ha chiesto di alzare la pena a 18 mesi oltre al divieto di ingresso in Francia per 10 anni, mentre il giovane ha negato di aver commesso qualsiasi violenza contro la ragazza. Per l'avvocata Geynet Bourgeon, non esistono prove a carico del suo assistito a parte le dichiarazioni e i referti medici presentati dalla vittima. Dell'accusa di omicidio, Teima dovrà invece rispondere in Italia. La procura di Aosta ha infatti chiesto e ottenuto l'estradizione.

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