“Degrado urbano sotto il bocciodromo”

“Degrado urbano sotto il bocciodromo”
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Manutenzione e sicurezza del territorio sono stati al centro del dibattito che si è svolto martedì scorso, 26 settembre, in Consiglio comunale a Saint-Vincent. Una delle mozioni presentate in aula dalla minoranza era dedicata alla zona sud del Bocciodromo definita «un brutto esempio di degrado urbano». In realtà l’iniziativa era stata presentata nel mese di luglio: nel frattempo sono stati eseguiti alcuni lavori e la riunione di Commissione richiesta nell’impegnativa si è svolta lunedì 18 settembre: restava dunque la discussione su un impegno a una migliore manutenzione dell’area.

Il capogruppo Maurizio Castiglioni ha sottolineato che la pulizia effettuata in funzione della locazione di una porzione d’immobile a Cva non deve essere un intervento “una tantum” ma avere carattere continuativo, mentre la consigliera Carmen Jacquemet si è rammaricata che la pulizia straordinaria non sia stata effettuata a luglio, a beneficio non dei soli cittadini ma anche dei turisti. Ha riferito di aver saputo di una flessione delle presenze nel mese di agosto. A quest’ultima affermazione, l’assessore Marco Ciocchini ha replicato che le presenze turistiche sono in crescita, con un +16,6 per cento degli arrivi e un +23,3 per cento nelle presenze durante i primi 8 mesi dell’anno.

Il sindaco Francesco Favre ha inoltre specificato che, nel dicembre 2021, è stata consegnata l’ipotesi progettuale per la riqualificazione dell’area in questione, alla quale bisogna restituire una funzione. «La zona non è più verde poiché l’irrigazione ha creato rilevanti problemi di infiltrazione. - ha detto il Sindaco - Il contratto con Cva avrà una durata minima di 3 anni e sono stati avviati i primi interventi di riqualificazione. La presenza di uffici pubblici consentirà di valorizzare un’area di per sé un po’ abbandonata. Le scale del parcheggio vengono pulite tutte le mattine e continueremo con la manutenzione».

La seconda mozione era sull’organizzazione del servizio di pubblica sicurezza nelle vie del centro storico. La consigliere Giacinta Merlin ha ribadito che «manca un controllo lungo la via principale, nelle ore di maggiore frequentazione», chiedendo di incrementare l’organico. Il tema è stato anche al centro di una nota dei 2 gruppi di minoranza, diramata 2 giorni dopo il Consiglio. «La necessità di provvedere con urgenza a un ampliamento e riorganizzazione del servizio di Polizia municipale durante i periodi di maggior afflusso turistico mal si concilia con la successiva proposta di approvare il regolamento per gli stalli rosa, lodevole iniziativa del Celva, ma, con l’attuale carenza di organico, difficilmente potrà esserne controllato il rispetto» scrivono i consiglieri.

«La minoranza ha portato nella mozione istanze un po’ confuse, per questo è stata respinta. – replica Francesco Favre - In ogni caso è in vista una riorganizzazione del servizio di Polizia municipale e per il 2024 abbiamo già messo a bilancio l’assunzione di un elemento in più. Inoltre dovremo attendere lo scadere naturale a fine anno della convenzione con Châtillon, per decidere il da farsi».

Voto favorevole (contrario il gruppo “Saint-Vincent Insieme per cambiare” e astensione della consigliera Carmen Jacquemet) alla prima variante non sostanziale al Piano regolatore generale comunale, che interessa la zona Praduman. Il Sindaco ha spiegato che la variante è necessaria per definire le destinazioni d’uso dell’area, che permettano la locazione degli spazi a uso commerciale. Il consigliere Erik Camos ha posto l’accento sul fatto che è stata tolta la destinazione a Ufficio del turismo e di azienda della ristorazione mentre sono state inserite le attività produttive e artigianali. «Esprimo la mia totale contrarietà rispetto a questa scelta politica. - ha esclamato Erik Camos - Si rischia di andare a penalizzare gli esercizi commerciali già presenti nelle vicinanze, facendo concorrenza sleale a coloro che in passato hanno investito, talvolta in maniera onerosa, per avviare la propria attività».

Francesco Favre ha risposto che la definizione “ufficio del turismo” non esiste e che con il passaggio in Consiglio, si è corretto così un errore di stesura. Rispetto alla ristorazione, ha precisato che tale attività non è stata tolta dalla zona ma solo esclusa dagli utilizzi possibili dello spazio ora locato a Cva. Quanto alle attività produttive è una possibilità che viene data non solo all’edificio in questione, ma a tutta l’area.

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