Decreto Montagna, è arrivato il primo via libera

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Il decreto Montagna ha ricevuto il via libera preliminare nel Consiglio dei Ministri di lunedì scorso, 23 ottobre. Numerosi sono gli interventi previsti, in questo decreto: bonus e crediti per agevolare le terre alte, con l’obiettivo principale di contrastare lo spopolamento. «Questo decreto - commenta Giovanni Barocco (foto), consigliere nazionale Uncem-Unione nazionale comuni ed enti montani per la Valle d’Aosta - prevede una serie di attività, in diversi campi, dalla sanità, all’istruzione, al settore economico con aiuti fiscali per le microimprese, fino allo smartworking, tutto questo per superare il divario territoriale con il resto del paese e sopratutto per garantire égalité des chances, ai cittadini delle montagne italiane. Questo decreto è un primo passo positivo. E’ un processo articolato, cominciato con l’allora ministra Gelmini. Un percorso fatto di numerosi incontri tra Uncem e le strutture del Ministero che ringraziamo. Il decreto concretizzatosi con l’attività positiva del ministro Calderoli ha trovato la condivisione in consiglio dei ministri. Come Uncem siamo ora al lavoro per migliorare il testo in Parlamento. Per fare ciò e raccogliere idee e proposte, abbiamo predisposto anche un “sondaggio” sul nostro sito istituzionale www.uncem.it. Sono inoltre al lavoro, i nostri rappresentanti e i sindaci nelle varie regioni Italiane. Qui in Valle organizzeremo quanto prima un incontro con il Celva. Siamo già in contatto con l’assessore alla Montagna Luciano Caveri, per affrontare con lui le varie criticità, per definire una serie di interventi organici per la montagna. Una volta raccolte queste proposte ci confronteremo ancora con i vari attori, per predisporre una proposta organica al Parlamento». Tra le questioni più spinose figurano le misure per l’istruzione scolastica, per garantire la presenza dei medici di famiglia e sopratutto gli interventi per lo sviluppo economico per mantenere i giovani in montagna. «Per organizzare e realizzare tutti questi interventi - sottolinea Barocco - sono necessarie adeguate risorse economiche, attualmente sono previsti 200 ml di euro. Sul fondo montagna per il 2023 alla Valle d’Aosta sono stati destinati 5,5 milioni di euro. Tornando allo stanziamento previsto per l’attuazione del decreto, noi di Uncem pensiamo che per realizzare adeguatamente queste misure, che sono tante ed importanti, siano necessari 2 miliardi di euro per i prossimi 10 anni». L’iter del decreto proseguirà con l’approvazione della conferenza unificata, quella del Consiglio dei ministri e l’ultimo passaggio in Parlamento. «Cercheremo di attivare tutti i portatori d’interesse per accelerare questo processo e avvieremo anche un confronto con i parlamentari della Valle d’Aosta».

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