Davide Casola nuovo presidente della Fédération des Cooperatives
Davide Casola, commercialista di Saint-Christophe, paese in cui è anche assessore comunale alle Finanze, è il nuovo presidente della Fédération des Cooperatives Valdôtaines. Lo ha eletto nella mattina di lunedì scorso, 5 luglio, il consiglio di amministrazione. Davide Casola, presidente della Ceg, la Cooperativa elettrica Gignod, rappresenta il settore dell'energia; prende il posto di Lea Lugon, che resta nel cda. Vicepresidente è stato eletto Marino Denarier, in rappresentanza del settore agricolo, presidente del Consorzio di miglioramento fondiario di Avise. Nel nuovo consiglio sono presenti anche Maria Giovanna Casagrande, Dorina Brunod, Erika Galassi, Danilo Grivon, Riccardo Jacquemod, Guido Lamberti, Gianfranco Marten-Perolino, Sara Patat, Remo Perucca, Nadia Piccot, Roberta Piferi e Roberto Vicquéry.
Il fatturato aggregato delle cooperative aderenti alla Fédération, nel 2020, si attesta intorno ai 91 milioni di euro, con un decremento in valori assoluti di quasi 1 milione di euro e, in valori percentuali, dello 0,97 per cento rispetto all’anno precedente. La distribuzione settoriale del fatturato mostra un’elevata concentrazione nel comparto agroalimentare che, da solo, produce il 50 per cento del volume d’affari complessivo. Valori significativi si rilevano ugualmente nel settore sociale (19 per cento), nel comparto delle cooperative di lavoro (17 per cento) e nel settore delle cooperative elettriche (7 per cento).
La compagine sociale - al 31 dicembre 2020 - risulta composta da 103 cooperative, 137 consorzi di miglioramento fondiario e 17 enti diversi che, complessivamente, aggregano oltre 60mila soci.
«Per quanto riguarda i dossier più importanti - evidenzia Davide Casola - in campo sociale vi è la necessità di portare a conclusione la trattativa avviata con i sindacati per il rinnovo dell’accordo integrativo regionale delle cooperative sociali. In discussione vi sono i contenuti dell’accordo regionale di secondo livello che coinvolge circa 1.200 lavoratori e una cinquantina di cooperative sociali. Il contenuto della trattativa riguarda una nuova e diversa quantificazione e destinazione dell’importo già erogato (in vigenza del precedente contratto di 2° livello) a titolo di retribuzione integrativa, nel tentativo di arrivare ad una decisione che possa soddisfare le aspettative di tutte le parti in causa».
Capitolo consorzi di miglioramento fondiario: «L’obiettivo è di proseguire con celerità, - segnala Davide Casola - di concerto con gli Assessorati regionali delle Opere pubbliche e dell’Agricoltura, al rinnovo delle sub-concessioni ad uso irriguo e nel contempo di definire le modalità operative per l’aggiornamento della piattaforma SIGRIAN. Infine per ciò che concerne il settore agroalimentare è necessario rafforzare i comparti lattiero caseario, vitivinicolo e ortofrutticolo anche per quanto riguarda iniziative di rete e misure di sostegno economico».
In quali campi le cooperative possono ancora crescere?
«Nel comparto sociale in particolare nelle attività di inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati ed in questo senso stiamo analizzando le nuove misure che la Giunta regionale ha approvato e che contengono le azioni che l'Amministrazione metterà in campo nel corso del 2021 in materia di politiche del lavoro e formazione. Tali azioni, se ben coordinate, potranno portare benefici alle cooperative sociali. Per quanto riguarda lavoro e servizi, vi sono margini di miglioramento nei processi di trasmissione delle piccole imprese, con riferimento ai titolari che cessano la loro attività e che intendono trasferirla in cessione o affitto ai loro dipendenti. Uno spazio di crescita potrebbe delinearsi anche nell’ambito delle imprese artigiane qualora intendano avviare processi di aggregazione e di consolidamento delle loro imprese. Infine le cooperative e le comunità energetiche: due realtà diverse da un punto di vista operativo ma si può dire che la cooperativa energetica sia considerata come una tipologia di comunità energetica. L’obiettivo è comune, quello di rendere protagonisti gli “energy citizens”. Le cooperative energetiche rientrano in quelle comunità energetiche chiamate comunità di scopo dove vi è la necessità di bilanciare la sostenibilità economica, l’espansione della rete dei soci e l’identificazione fra soci e organizzazione. E’ un argomento nuovo e complicato sicuramente da approfondire».