Daria Jorioz racconta in un libro l’incontro con quattro maestri della fotografia del Novecento

Daria Jorioz racconta in un libro l’incontro con quattro maestri della fotografia del Novecento
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“Quattro fotografi” è il titolo del recente libro di Daria Jorioz pubblicato da Lyasis Editore di Bergamo.

Un volume di 120 pagine, illustrato con immagini selezionate, che offre uno sguardo inedito e personale sulla fotografia del secondo Novecento, raccontata attraverso l’incontro con quattro grandi maestri.

I ritratti di Mario De Biasi, Pepi Merisio, Gian Paolo Barbieri e André Villers, a ognuno dei quali è dedicato un capitolo, compongono una narrazione informale e intensa, sul filo della memoria e nel segno dei rapporti umani. Si tratta di un’opera a metà strada tra diario personale e saggio critico, un omaggio alla fotografia d’autore che trae ispirazione da una riflessione del fotografo francese André Villers: «I rapporti umani contano più delle immagini». Ricordi, aneddoti, impressioni si compenetrano in una trama in cui la fotografia è strettamente connessa con la vita.

Come spiega l’autrice stessa, il suo libro nasce dal suggerimento di un amico fotografo, Enrico Peyrot, che l’aveva incoraggiata a scrivere degli incontri fatti nel mondo della fotografia, in modo che queste esperienze non andassero perdute. «Sul momento mi è parsa un’idea non priva di insidie, che ho accantonato perché mi pareva sottilmente presuntuosa. - racconta Daria Jorioz - Poi, in un pomeriggio di una domenica silenziosa in cui riordinavo senza troppo entusiasmo la mia straripante libreria, spolverando i volumi fotografici mi sono tornate in mente le parole di Enrico e ho focalizzato l’attenzione sul fatto che nel corso degli anni ho conosciuto, non solo per motivi di studio e professionali, ma anche e soprattutto per i casi della vita e inseguendo una passione personale che mi accompagna da sempre e che ho nutrito sin dai tempi dell’università, molti fotografi, alcuni dei quali hanno lasciato in me una traccia indelebile, come sali d’argento sulla carta baritata della memoria. Così nasce questo volume, che ho rimandato tante volte di terminare e che ho immaginato con un sentimento di affetto e di orgoglio, per la fortuna che ho avuto nel fare certi incontri».

Da questa premessa è nato un libro agile e discorsivo, ma anche documentato e ricco di informazioni, che potrà interessare gli amanti della fotografia, ma non solo. L’audacia di De Biasi, la sensibilità di Merisio, l’eleganza di Barbieri e la dolcezza di Villers sono alcune delle suggestioni che l’autrice offre al lettore in questi ritratti dei suoi fotografi prediletti, in cui la narrazione unisce ai ricordi personali l’approccio antropologico di Warburg, quando suggeriva di cercare negli artisti anche l’energia creativa, dettata dall’istinto più che da qualsiasi considerazione teorica.

Quattro fotografi contiene inoltre un’antologia di testi critici scritti tra il 2012 e il 2022 dedicati ai fotografi Vittorio Sella, Gabriele Basilico, Robert Doisneau, Elliott Erwitt, Steve McCurry, Edward Burtynsky, Olivo Barbieri, Ugo Lucio Borga. Il libro è acquistabile nelle librerie di Aosta Briviodue, Libreria À la Page, Libreria Aubert e on-line.

Daria Jorioz, nata ad Aosta nel 1965, è laureata in Lettere all’Università di Torino con una tesi in Storia della critica d’arte sotto la direzione di Gianni Carlo Sciolla. Ha pubblicato contributi di carattere specialistico dedicati alla storia e alla critica d’arte. Si è occupata di libri antichi, ricerche storico-artistiche, direzione scientifica di restauri di opere d’arte, fotografia storica e contemporanea. Dal 2004 è dirigente regionale. I suoi interessi spaziano dalla pittura manierista all’iconografia e all’iconologia, dall’arte moderna e contemporanea alla fotografia, con particolare attenzione per la teoria e critica fotografica. Ha una spiccata predilezione per la fotografia analogica in bianco e nero e per il cinema francese della Nouvelle Vague. Tra le sue pubblicazioni vi sono Alcune note sulle grottesche di Palazzo Roncas, in L’arte nella storia, Milano 2000; Appunti di iconografia medievale in Valle d’Aosta: rapporti tra fonti scritte e arti figurative, in “Archivum Augustanum”, 2005; Primatice retrouvé. Louis Dimier e la riscoperta del Manierismo in Francia, in “Annali di critica d’arte”, 2008; Cattedrali di ghiaccio. Vittorio Sella. Himalaya, con Paolo Repetto, 2016; Fotografare, interrogarsi, comprendere, in The Families of Man, a cura di Elio Grazioli, Walter Guadagnini, Milano 2021.

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