«Dalle ghiacciaie ai ghiacciai», inaugurata la mostra nella chiesa valdese di piazza Joseph Petigax

«Dalle ghiacciaie ai ghiacciai», inaugurata la mostra nella chiesa valdese di piazza Joseph Petigax
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Nuova mostra nella chiesa valdese di piazza Joseph Petigax a Courmayeur. Visitabile fino al 1º aprile 2024, è stata inaugurata venerdì scorso, 29 dicembre, e raccoglie le opere visionarie sui ghiacciai di 16 artisti tra il 1700 e il 1800.

L’esposizione, curata da Gioachino Gobbi, è realizzata in collaborazione con il Comune di Courmayeur e racconta “l’epoca sognatrice e magica che ispirò gli artisti del pennello, della matita e del bulino”.

Artisti inglesi, francesi, tedeschi, svizzeri e scozzesi che “presentano una visione dell’immaginario dell’epoca delle terre alte. Tali opere sono corredate da testi in italiano, francese e inglese che riassumono le biografie degli artisti e offrono spiegazioni storiche e artistiche utili a contestualizzare le immagini in mostra”.

“Narra la tradizione - illustra Gioachino Gobbi - che nei secoli passati ai ricchi mercanti ed ai nobili viaggiatori venissero coperti gli occhi durante il transito tra le alte montagne ed i colli alpini, per non offendere con ‘l’intricato non meno che horrido spettacolo” la loro tranquillità interiore, tanto era il rigetto delle visioni erte e disordinate di ciò che veniva percepito come impedimento alla circolazione e complicazione dei commerci. Poi il diciottesimo secolo, il ‘secolo dei lumi’, trasformò questa visione nella ricerca scientifica e geografica tipica dell’esplosione delle curiosità e delle novità del periodo. L’interesse per le terre alte maturò poi completamente con il romanticismo che arrivò ad amare quelle visioni ‘horride’ fino a trasformarle nel ‘sublime’; e i pittori e gli incisori cominciarono ad interessarsi delle montagne e particolarmente delle ‘ghiacciaie’ che ben illustravano questa natura selvaggia e ostile. Poi arrivarono gli alpinisti che non si limitavano più a osservare con occhi ammirati gli spettacoli della natura, ma sfidarono la paura e le difficoltà cominciando a salirle per ‘conquistarle’. E con loro arrivò la fotografia, fedele riproduzione delle forme alpine, cancellando l’aura di magia e di invenzione creativa che gli artisti avevano rappresentato nelle loro opere. Così le ghiacciaie (femminili) divennero i ghiacciai (maschili) come li conosciamo oggi che viviamo un momento di sofferenza e di preoccupazione per il loro futuro”.

La mostra è visitabile tutti i giorni fino a domani domenica 7 gennaio e poi dal venerdì alla domenica, dalle 10 alle 19. Ingresso libero.

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