Dalla Regione Piemonte 10 milioni di euro per ripopolare i Comuni di montagna: la soddisfazione dei Sindaci
Andare (o tornare) a vivere in montagna, lontani dal caos cittadino, in una dimensione più umana. E ripopolare aree che si stanno «svuotando». Hanno questo obiettivo gli incentivi messi a disposizione dalla Regione Piemonte e che vanno da 10 mila a 40 mila euro per l'acquisto o la ristrutturazione di una casa in montagna.
Il bando è stato pubblicato mercoledì scorso, 1° settembre, e riguarda 465 comuni montani piemontesi con meno di 5 mila abitanti; se si possiedono i requisiti necessari si potranno ottenere i contributi. La «dote» complessiva è di 10 milioni di euro. Chi risiede in un centro urbano e intende acquistare o recuperare un immobile in un comune montano del Piemonte da destinare a prima casa, e quindi trasferirvi la propria residenza, da alcuni giorni può già iniziare ad attivarsi per avviare la pratica.
Si tratta di una occasione di crescita sociale ed economica dei territori e, negli scopi della Regione Piemonte, per far sì che le nuove residenze, che si spostano negli Appennini e nelle Alpi, portino ad uno sviluppo delle comunità, generando benessere e inclusione. Il bando regionale è stato pubblicato il 1° settembre sul sito https://bandi.regione.piemonte.it e anche su quello di alcuni comuni del Canavese, territorio interessato dall’iniziativa. All'inizio di novembre poi verrà aperta la piattaforma per le domande, che rimarranno aperte fino al 31 dicembre 2021. Nel Canavese il bando interessa una trentina di paesi e tra questi Carema, Quassolo, Quincinetto, Settimo Vittone e Tavagnasco. La novità, di cui si parlava già a metà agosto, viene vista come un’interessante opportunità anche per i sindaci di alcuni Comuni confinanti con la Valle d’Aosta. E’ fondamentale però capire come funziona il bando e quali sono i parametri da rispettare. «In caso di contributo relativo all’acquisto, l’atto di compravendita dovrà essere stipulato entro 6 mesi dalla data di approvazione della graduatoria, pena la decadenza dal contributo. In caso di contributo relativo al recupero del patrimonio esistente, i lavori dovranno essere ultimati entro 18 mesi dalla data di approvazione della graduatoria. - si legge - Il beneficiario del contributo è soggetto all’obbligo di mantenere la destinazione e l’utilizzo dell’immobile oggetto di contributo a prima abitazione per almeno 10 anni a decorrere dalla data di richiesta di erogazione del contributo. Il beneficiario ha inoltre l’obbligo di mantenere l’immobile a uso residenziale».
«Abbiamo preso visione del bando nei giorni scorsi e lo abbiamo già analizzato insieme ai tecnici del Comune. Giovedì 2 settembre, è stato pubblicato sul nostro sito, e chiunque può accedere per avere informazioni. Il termine per presentare le domande scadrà il 31 dicembre. - spiega Flavio Vairos sindaco di Carema - Una buona occasione per poter finalmente valorizzare le tante case vuote che ci sono nel nostro paese e contrastare il progressivo spopolamento che riguarda ormai da anni le nostre località».
Aggiunge Angelo Canale sindaco di Quincinetto: «Una precisazione è però d’obbligo: potrebbe essere una buona opportunità se i nuovi residenti si trasferissero nei capoluoghi dove le case da ristrutturare sono molte e si darebbe nuovo impulso al paese. Ma non nelle piccole località in quota, dove in molti casi mancano completamente i servizi. In questo caso i Comuni si troverebbero anche in maggiori difficoltà mancando poi le risorse per rendere la vita accettabile a questi nuovi residenti».
«Insomma, bisognerà capire bene cosa si intende. - aggiunge Angelo Canale - Gli incentivi possono sicuramente invogliare la gente a fare questa scelta ma dovranno poi diventare delle vere residenze, non prime case fittizie, come spesso accade. Una delle necessità che poi hanno molti Comuni montani è quella di una adeguata connessione internet. Fondamentale quindi che non arrivino solo contributi ai privati cittadini, ma anche agli enti pubblici per poter garantire i servizi essenziali».
«Ci stiamo informando proprio in questi giorni per capire nei dettagli come funzionerà il nuovo bando e per capire come sarà attuabile in concreto. - aggiunge il sindaco di Tavagnasco, Giovanni Franchino - L’idea indubbiamente è buona, ma andrebbe approfondito come si potrà concretizzare, quali saranno le categorie che ne avranno veramente diritto e i parametri da rispettare. Sicuramente dopo l’estate si capirà qualcosa in più».
«Ripopolare la montagna riveste sempre un ruolo molto positivo - sottolinea il sindaco di Settimo Vittone, Sabrina Noro - Nel nostro caso, non essendoci grande disponibilità di immobili nuovi, l’iniziativa potrebbe essere vista nell’ottica di un recupero delle vecchie case di famiglia che attualmente non sono abitate. Da noi la qualità della vita è buona, i servizi essenziali ci sono. Se il bando della Regione può essere un impulso per far crescere la nostra comunità, la trovo un’ottima opportunità».