Dalla Procura via libera all’affido dei ventuno barboncini sequestrati
Lo scorso mese di novembre, 21 barboncini toy erano stati sequestrati in un alloggio di Aosta dai militari della Guardia di Finanza e dagli agenti della Polizia Locale. La proprietaria, una donna di origine romena, è stata denunciata per maltrattamenti di animali. Secondo l'accusa, l’indagata avrebbe allevato i cani in un appartamento di poco più di 40 metri quadrati, tenendoli in condizioni igieniche e sanitarie precarie, per poi venderli. I cani sono stati trovati sporchi, con le unghie lunghe e tra i loro escrementi. IErano intervenuti pure i veterinari dell'Usl e i barboncini erano stati affidati al Canile regionale. Dopo la notizia del sequestro e della loro possibile adozione, erano giunte oltre trecento richieste, non solo di residenti in Valle d’Aosta, intenzionati a dare una famiglia ai cagnolini. Nei giorni scorsi la Procura di Aosta è ha inviato al Canile di Aosta la documentazione necessaria per il mutamento della condizione, ovvero che la custodia dei cani poteva essere trasformata in affido. Pertanto a r Natale i cuccioli hanno potuto trovare una nuova collocazione. La vicenda sotto la lente d’ingrandimento della magistratura è articolata in 3 filoni giudiziari. Il primo è quello sanitario, per le condizioni in cui i cani erano tenuti, tra escrementi, residui di cibo e blatte. In secondo luogo sono al vaglio degli inquirenti le autorizzazioni amministrative a quanto pare inesistenti per gestire un vero e proprio allevamento in un appartamento nel cuore della città. Infine l’aspetto fiscale, perché sembra che i barboncini venissero venduti in nero.
L’indagata aveva pubblicizzato sui social la propria attività, descrivendola come allevamento di animali. A segnalare l’attività sono stati i vicini di casa, che sentivano ululare e abbaiare i barboncini sena, però, vederli uscire dall’alloggio. Inoltre si avvertiva un un odore sgradevole. L'inchiesta è tuttora in corso per ipotizzare le violazioni commesse con quello che è considerato un allevamento abusivo.