Dalla numismatica al volontariato Si è spento Giovanni Barone
E’ mancato, domenica scorsa, 23 maggio, a soli 70 anni, Giovanni “Gianni” Barone, che era nato il 3 aprile 1951 e aveva vissuto a Verrès fino al 1997, anno in cui si era trasferito con la famiglia a Extrepieraz di Brusson, il paese della moglie, dove si erano sposati, avvicinandosi al luogo di origine della nonna paterna, che era di Magnéaz, ad Ayas. A Verrès Gianni Barone ha iniziato gli studi per poi proseguirli alle Medie frequentate all’Istituto Salesiano di San Benigno in collegio; poi si era iscritto all’Itis Camillo Olivetti di Ivrea, dove si era diplomato come perito industriale capotecnico, per poi lavorare come capoturno Reparto Monetazione, a partire dal 1974, alla Sadea spa, diventata poi Verrès spa, partecipata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, che produceva semi-prodotti per monetazione. La numismatica, con attenzione ai precursori dell’euro e alla collezione di monete di vari Stati europei, era anche un hobby di Giovanni.
In azienda, nel 1978, ha conosciuto la futura moglie, Clara Joly, che ha lavorato con lui fino al 2010, anno della sua pensione; Clara invece ha proseguito fino al 2018. Alla Sadea ha percorso vari gradi di carriera, da operaio a consulente tecnico di direzione, mettendo a punto tecnologie innovative per la produzione dell’euro e occupandosi tra l’altro, come ricordano alcuni ex colleghi, di un sistema di sicurezza e anti-falsificazione della moneta da 2 euro denominato “edge lettering”, ovvero dell’iscrizione sul bordo del tondello, operazione effettuata, unici al mondo, con attrezzature in metallo duro messe a punto da Barone.
Gianni e Clara si sono sposati nel 1986 e, l’anno dopo, hanno avuto una figlia Stefania, laureata in matematica, che a sua volta nel 2019 ha avuto una bambina, la piccola Arlette Danna, diventata subito una grande gioia per il nonno.
Giovanni Barone era impegnato anche nel sociale: oltre a essere donatore di sangue Avis a Verrès, dal 1988 al 2004 è stato volontario dell’Associazione Secours et Solidarité quando ancora l’ambulanza aveva sede a Brusson, ed è stato uno dei primi a frequentare il corso del 118. Ultimamente, come ha ricordato il parroco di Brusson don Michele Giachino durante il funerale, che si è celebrato martedì 25 maggio, si occupava anche degli Affari Economici della chiesa parrocchiale.