“Dalla Belle Epoque alle trincee”: una mostra a Borgofranco

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Sarà aperta da domani, domenica 9 gennaio, a domenica 27 febbraio prossimo, tutte le domeniche dalle 15 alle 18, a Palazzo Marini di Borgofranco d’Ivrea, la mostra “Dalla Belle Epoque alle trincee - Industrializzazione a Borgofranco dal 1862 alla Grande Guerra” organizzata dall’associazione Canapisium e patrocinata dal Comune di Borgofranco. L’esposizione racconta l’affermarsi dell’industrializzazione nel territorio a cavallo tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento. Gli insediamenti in loco furono favoriti da alcune fondamentali motivazioni: la posizione logistica tra Piemonte e Valle d’Aosta con un buon servizio di ferrovia e le importanti risorse idriche che garantirono la forza motrice. La Belle Epoque fotografa le primissime iniziative industriali della zona, emblema di una società nell’Italia unita che guarda alla “joie de vivre”. Lo fa con la diffusione di una nuova bevanda, la birra: nel 1862 infatti si insediò a Borgofranco la fabbrica della birra Fratelli De Giacomi che sfruttò per la conservazione della bevanda lo straordinario fenomeno dell’aura, un soffio di aria naturale che spira alle pendici della Serra morenica nella zona conosciuta come i Balmetti. Ulteriore elemento narrato dalla mostra è quello dello stabilimento idroterapico, inaugurato il 26 giugno 1908. L’industrializzazione ha un volto anche oscuro: nella mostra si racconta della Società idroelettrica Villeneuve - Borgofranco che, costituita a Torino nel 1913, due anni dopo si insedierà nel territorio per fabbricare bombe utilizzando l’esplosivo cheddite: già pronta per lo scoppio della Grande Guerra. Il Comune di Borgofranco concesse terreni per la costruzione dello stabilimento a patto che almeno 100 persone fossero assunte. Si creò un collegamento alla ferrovia per il trasporto del materiale e si costruì un canale per portare l’acqua della Dora in stabilimento ai fini della produzione di energia. Circa 900 persone a regime lavorarono nella fabbrica della cheddite: di queste, 150 erano donne; 29 furono i morti in fabbrica durante 4 esplosioni accidentali avvenute tra il 1915 e il 1918: sono elencati sul monumento ai Caduti di Borgofranco. La mostra racconta inoltre quanto grande fu il sacrificio delle donne durante la Grande Guerra, sacrificio spesso occultato o minimizzato nei decenni a seguire.

Un racconto attraverso l’industrializzazione a Borgofranco che ripercorre un importante momento della nostra storia attraversando la Belle Epoque e concludendosi sulle trincee della Grande Guerra. Il percorso dell’esposizione prende l’avvio da un magico paesaggio ideale affrescato sulla veranda di Palazzo Marini, simbolo di loisir e benessere e si snoda attraverso i vari racconti per terminare in uno scenario di guerra dal forte impatto emotivo. L’ingresso è gratuito.

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