Dal Fornaro del Castello a Saint-Pierre la pizza premiata da Gambero Rosso

Dal Fornaro del Castello a Saint-Pierre la pizza premiata da Gambero Rosso
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E’ Alessandro Fargnoli l’anima del ristorante pizzeria Dal Fornaro del Castello, ai piedi del castello di Saint-Pierre, che si trova proprio lungo la strada che da Aosta conduce verso l’Alta Valle. Originario di Cassino, in provincia di Frosinone, discende da un’antica stirpe di ristoratori, che vanta attività tra l’Italia e il resto del mondo, tra cui Cina e Scozia. Arrivato in Valle d’Aosta 5 anni fa, ha lavorato a Courmayeur agli hotel Lo Scoiattolo e Au Coeur des Neiges, prima di intraprendere questa sfida ed essere fin da subito inserito all’interno della prestigiosa Guida Pizzerie del Gambero Rosso 2024.

«Sono molto orgoglioso di aver ricevuto un riconoscimento così importante dal Gambero Rosso. - commenta il titolare Alessandro Fargnoli - Fin dall’inizio il locale ha riscosso ampi consensi, grazie alla qualità della proposta offerta che spazia dalle pizze alla cucina, incentrata sul pesce che mi arriva 3 volte alla settimana: credo che mangiarlo fresco anche in montagna sia possibile, affidandosi ai migliori fornitori sul territorio».

La Guida Pizzerie ha premiato le “sue” tonde, in stile napoletano e preparate con un’attenzione meticolosa. Fino a 5 o 6 giorni di lavorazione di un impasto di tipo “contemporaneo”, con biga, acqua e ghiaccio, portato a un’idratazione fino 75 per cento, a seconda del clima. Successivamente vengono incorporate le 4 farine utilizzate e il tutto matura per altre 48 ore. Ne risulta una pizza molto digeribile, sottile ma con il cornicione alto e friabile. Qualche esempio: la Ama-triciana con pomodoro, guanciale croccante, pepe e pecorino; la Viola a base vellutata di patate viola, fior di latte, porro in agrodolce, pomodorini confit e chips di patata viola; la Valdostana Duepuntozero condita con fior di latte, Bleu d’Aoste, crudo al genépy e composta di fichi in agrodolce; Encomio per l’Autunno, con fior di latte, vellutata di zucca, stracciatella, noci, porcini e salsiccia.

Il resto del menu è un omaggio a una cucina genuina dove vengono selezionati solo ingredienti freschi, di stagione e privi di conservanti, prevalentemente ittici, come la cernia, la ricciola, i gamberi crudi di Mazara, il branzino, il tonno rosso certificato Mare Italia (da provare il tataki), il gran fritto di gamberoni e calamari, tutte specialità che variano a seconda dell’estro dello chef e delle materie prime. Per i carnivori più impenitenti ci sono la battuta di manzo con cipolle caramellate, pomodorini, capperi e mandorle tostate; le pappardelle al ragù di cervo con cioccolato fondente; il filetto di maialino cotto a bassa temperatura.

«Il locale è arredato in stile rustico-montano, con tanto legno e complementi d’arredo caratteristici. In novembre chiuderemo qualche settimana per rinnovare gli interni e rifare il dehors, che sarà ancora più ampio e accogliente» conclude il titolare.

Si beve bene: in cantina vini italiani, del territorio e un’interessante selezione di birre artigianali che sarà ancora ampliata per la stagione invernale.

Dal Fornaro del Castello è aperto tutti i giorni a cena dalle 19 alle 22; chiuso il mercoledì. Per maggiori informazioni e prenotazioni gli interessati possono contattare lo 0165 909024.

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