«Dai lavori nel cantiere per le centrali tecnologiche del nosocomio vibrazioni e disagi per i reparti vicini»
La realizzazione del nuovo corpo G3 per l'ampliamento delle centrali tecnologiche dell’Ospedale regionale “Umberto Parini” di Aosta è stata al centro di un'interrogazione del gruppo Rassemblement Valdôtain discussa nella seduta del Consiglio Valle di mercoledì scorso, 21 febbraio.
Il consigliere Diego Lucianaz ha posto l'accento sulla criticità legata al «Moto vibratorio che sarà originato dal cantiere posto a pochi metri da reparti critici dell'ospedale come quelli di Rianimazione, Urologia, Unità coronarica, Cardiologia e Chirurgia, oltre alle sale operatorie e al laboratorio di analisi cliniche, le cui apparecchiature elettromedicali e diagnostici in vitro sensibili devono essere assolutamente protette da qualsiasi impatto vibrazionale». Diego Lucianaz ha quindi voluto sapere da quali enti sia stata redatta e visionata la relazione tecnica di impatto vibrazionale di cantiere, la metodologia per la valutazione dei livelli vibrazionali indotti e gli interventi di mitigazione delle vibrazioni; se sia stata effettuata un'attenta analisi dell’impatto da vibrazioni in fase di realizzazione dell'attività cantieristica, in particolare la caratterizzazione dell’area di intervento e dello stato vibrazionale ante operam; il dettaglio dell'attività di monitoraggio costante e accurato delle vibrazioni create dall'attività cantieristica in un'area così particolarmente sensibile a pochi metri dai reparti a elevata criticità dell'ospedale.
«Siamo perfettamente consapevoli che il cantiere inserito nel contesto urbano recherà inevitabilmente anche disagi. - ha premesso l’assessore alla Sanità Carlo Marzi - Questo aspetto è stato più volte oggetto di approfondimento nell’ambito del Tavolo di lavoro tecnico costituito con il Comune di Aosta e Siv, il quale ha condiviso di monitorare costantemente lo svolgimento delle attività».
L’assessore Carlo Marzi ha quindi riferito che «La relazione preliminare di impatto vibrazionale è stata redatta dal Coordinatore per la sicurezza, e contiene la valutazione degli impatti vibrazionali degli interventi previsti nell’ambito del cantiere di realizzazione del corpo G3. La realizzazione delle centrali è posta ad una distanza di circa 10 metri dagli edifici esistenti. Gli scavi saranno protetti da una parete di pali di contenimento che faranno sì che le vibrazioni indotte dai mezzi d’opera si disperdano prima di raggiungere gli edifici: per la sua realizzazione, i progettisti hanno individuato la tipologia di perforazione ad elica e l’attività di perforo verrà condotta in serie per un singolo palo alla volta e consentirà così di contenere gli impatti vibrazionali rispetto alle attività e ai servizi dell'ospedale. Questa parete costituirà già di per sé una efficace schermatura rispetto alle vibrazioni generate dalla fase di scavo: fase che risulterà molto frazionata nel tempo, e quindi in generale poco impattante. Le macchine operatrici utilizzate negli scavi saranno perforatrici di ultima generazione, molto performanti e a ridotto impatto acustico e ambientale. Il Coordinatore della sicurezza riferisce inoltre che l’intera area di realizzazione delle centrali e tutti gli edifici circostanti saranno oggetto di attento monitoraggio delle vibrazioni ante, durante e post opera con sistemi di ultima generazione in grado di misurare qualsiasi tipo di vibrazione».
Il consigliere Diego Lucianaz ha giudicato «Ridicola la risposta dell'Assessore: l'attività di un cantiere nella zona più critica della città di Aosta, per la presenza dell'ospedale oltre che di tutti i condomini situati nelle vicinanze, avrà un impatto devastante. Ricordo che avremo attività di scavo e di sbancamento per oltre 600 metri quadrati di terreno rimosso, che andranno a toccare la Rianimazione e le sale chirurgiche: vedo difficile schermare le vibrazioni derivanti dalle demolizioni effettuate con bulldozer, pale meccaniche, e con uno spostamento continuo di autocarri. Sarò curioso vedere i risultati del monitoraggio: io mi auguro che qualcuno si assuma la responsabilità di questi interventi. Resto in attesa della documentazione richiesta riguardante le relazioni dei tecnici coinvolti perché su questo argomento dovremo confrontarci ancora».