Da Parigi agli Usa fino al ritorno a Challand-Saint-Victor La bellezza e i ricordi nei quadri di Maya e Stuart Starr

Da Parigi agli Usa fino al ritorno a Challand-Saint-Victor La bellezza e i ricordi nei quadri di Maya e Stuart Starr
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E’ un’estate ricca di arte e di cultura quella che il Comune di Challand-Saint-Victor sta promuovendo nello spazio della Eco Salle per regalare a turisti e residenti mostre di artisti locali in un’ampia panoramica di stili, tecniche e materiali differenti. Ancora oggi, sabato 31 luglio, e domani, domenica 1° agosto, sarà visitabile, dalle 15.30 alle 19.30, la mostra “Carosello di colori …” in cui espongono Ornella Bordet, Marilena Danna, Tiziana Girod, Mauro Pandolfini, Mario Sposito e Valeria Sposito.

Sabato prossimo, 7 agosto, alle 18 all’Eco Salle, sarà inaugurata la mostra di pittura dei coniugi Maya e Stuart Starr che sarà visitabile da giovedì 5 a domenica 22 agosto dal giovedì alla domenica dalle 15.30 alle 19.30. Gli oli su tela esposti racconteranno la montagna vista con gli occhi di una pittrice che ha le sue radici a Challand-Saint-Victor e di un appassionato d’arte che, dalle sue numerose passeggiate in Valle d’ Ayas, ha tratto gli scorci più suggestivi. «Nei miei quadri - dice Maya Starr - si possono incontrare i volti, i colori, i mestieri di questa valle tratti dai miei ricordi di infanzia. Mia mamma nacque qui e a vent’anni si trasferì a Parigi dove sono nata io. Ho iniziato a venire regolarmente a Challand dai miei 7 anni fino a quando, nel 2002, raggiungendo l’età della pensione di mio marito, ho deciso con lui di fermarmi tra queste montagne». L’ incontro con Stuart Starr fu all’inizio una relazione di amicizia e lavoro in un anno sabbatico per una ricerca di medicina per lui mentre Maya già lavorava nel mondo dell’illustrazione. «Abbiamo vissuto negli Stati Uniti, ci siamo sposati 53 anni fa - racconta la pittrice - e lui, appassionato di arte avendo frequentato anche disegno alla Grande Chaumière a Parigi, mi ha sempre accompagnato nelle mostre quando gli impegni di lavoro lo permettevano. Nel momento in cui ha avuto più tempo, si è avvicinato alla pittura ad acquerelli a cui è seguita la conoscenza della tecnica ad olio. Sono stata, così, la sua maestra; da allievo ha appreso la tecnica, ma entrambi abbiamo mantenuto uno sguardo del tutto nostro e distinto sui soggetti rappresentati. Ci confrontiamo, ma non ci imitiamo. Sulle nostre tele rimane lo sguardo di meraviglia che ognuno di noi trova dentro di sé ripensando a quanto ha visto cercando la bellezza di cui noi tutti oggi abbiamo bisogno». Una carriera, quella di Maya, che ha incluso attività di illustrazione, pittura ad olio, affreschi, soft scultura entrando a far parte anche di un gruppo internazionale di pittori naif mentre le sue opere fanno parte di diverse collezioni private negli Stati Uniti, in Canada, in Argentina, in Giappone e in molti paesi europei. Per Stuart Starr, invece, la lunga carriera di medico lo ha portato ad essere per più di 25 anni professore di Pediatria e ricercatore all’ università della Pennsylvania a Philadelphia compiendo numerosi studi sulle malattie infettive. «Per lui questa mostra - conclude Maya Starr - è la seconda con me perché ci tenevo che mostrassimo insieme il nostro sentimento per la Valle d’ Ayas visto che tutte le sue opere sono proprio nate qui». Dai tratti netti e colori brillanti, le opere di Maya e Stuart Starr raccontano insieme l’ amore per la montagna, per una vita vissuta a due anche nell’arte che così riassumono: «Nous sommes sur le chemin, parfois je suis le tien, parfois tu suis le mien».

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