Da Ginevra a Courmayeur, l’organista valdostano Gilles-Henri Martinet torna invitato dal Rotary

Da Ginevra a Courmayeur, l’organista valdostano Gilles-Henri Martinet torna invitato dal Rotary
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Torna in Valle d’Aosta per un concerto il giovane organista Gilles-Henri Martinet, ventiquattro anni di Villeneuve, invitato dal Rotary Club Courmayeur-Valdigne.

Sabato prossimo, 9 marzo, alle 18.45 nella chiesa parrocchiale di San Pantaleone a Courmayeur, proporrà un programma classico, che va da brani del barocco Jean Adam Guilain, al primo corale di César Franck, passando per Johann Sebastian Bach e Maurice Duruflé.

Ingresso a offerta libera, Gilles-Henri Martinet si esibirà a scopo benefico, senza percepire alcun compenso per la sua prestazione, e il ricavato delle offerte raccolte sarà interamente devoluto dal Rotary Club Courmayeur-Valdigne alla parrocchia a parziale copertura dei costi di restauro dell’organo.

«Mentre frequentavo il Liceo Bérard, ho cominciato a studiare organo alla Sfom con Davide Benetti, che mi ha seguito per sette anni. - racconta Gilles-Henri Martinet - Poi sono venuto a Ginevra alla Haute École de Musique de Genève, dove ho studiato con Vincent Thévenaz, organista titolare della Cattedrale Saint Pierre, e ora sto proseguendo con un master in interpretazione con Alessio Corti, uno dei più importanti organisti in ambito internazionale. Ho avuto anche la possibilità di studiare a Strasburgo, grazie ad un progetto Erasmus, con Johann Vexo, organista a Notre Dame de Paris e a Nancy». Lo studio a Ginevra, le opportunità offerte dalla scuola hanno affascinato il giovane Gilles. «È stata un'esperienza molto importante - spiega - perché mi ha permesso di vedere un altro modo di fare le cose perché comunque, nonostante Ginevra sia vicina alla Francia, il modo di insegnare è molto diverso e mi è sicuramente servito, anche per il modo di vedere la musica in generale. E poi, soprattutto nel master a Strasburgo, ho conosciuto un grande musicista che mi ha permesso di allargare anche la mia visione sul repertorio».

La realtà multiculturale degli studenti della Haute Ecole svizzera è forse l’aspetto che ha colpito maggiormente l’organista valdostano. «L'esperienza qui a Ginevra permette di conoscere realtà molto diverse che vengono un po' da tutto il mondo - sottolinea Gilles-Henri Martinet - ci sono state negli anni molte masterclass di organisti da tutta Europa anche alcuni dall'America. Non posso che consigliare questo conservatorio, tanto che anche l’Erasmus a Strasburgo a confronto sembra meno interessante».

Ai concerti si affianca anche la prospettiva dell’insegnamento. «Il mio progetto futuro più grande adesso è continuare con un master in pedagogia qua a Ginevra - conclude Gilles-Henri Martinet - perché è il titolo che permette di accedere all'insegnamento, un'esperienza che fa parte dell'essere musicista. La possibilità che mi è data di frequentare un secondo Master mi permette di continuare a stare a Ginevra. Ora sto preparando l'ultimo esame, che si svolgerà nella Cattedrale ed è forse il più importante di tutti questi cinque anni in Svizzera».

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