Da Aosta a Roma seguendo la Via Francigena, l’avventura di Egidio Garino di Gressan e Cristina Berlier di Jovençan

Da Aosta a Roma seguendo la Via Francigena, l’avventura di Egidio Garino di Gressan e Cristina Berlier di Jovençan
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Quarantatré giorni di viaggio attraverso l’Italia, da Aosta a Roma, potendo contare solo sulle proprie gambe e sulla forza di volontà. Cristina Berlier di Joçençan ed Egidio Garino di Gressan martedì 13 luglio scorso sono arrivati in piazza San Pietro a Roma al termine di un lungo pellegrinaggio partito dal capoluogo regionale il 1° giugno scorso: un pellegrinaggio che è durato per novecento e ottanta chilometri. Per quasi un mese e mezzo i due hanno camminato lungo la Via Francigena, incontrando città bellissime e borghi sconosciuti e mettendo alla prova il fisico e la mente.

“E’ stata un’esperienza davvero affascinante - racconta Egidio Garino, bancario in pensione - che ho voluto vivere insieme a Cristina. Insieme nel 2019 avevamo affrontato il Cammino di Compostela, partendo da Saint-Jean-Pied-de-Port e raggiungendo il luogo simbolo della Galizia. Dopo quell’esperienza ci eravamo ripromessi di continuare questo cammino: non siamo saliti al Gran San Bernardo, anche per colpa della neve, e abbiamo preso il via dall’Arco d’Augusto di Aosta”.

Ogni giorno circa venticinque chilometri, partendo al mattino presto per evitare di trovarsi a faticare nelle ore più calde della giornata. Nonostante questa scelta, Egidio e Cristina hanno avuto non pochi problemi a gestire le temperature afose che si sono registrate in Italia nelle ultime settimane. “Anche quando qui in Valle faceva ancora freddo noi abbiamo incontrato temperature particolarmente elevate. Un problema in più soprattutto quando, senza i tradizionali sentieri, abbiamo dovuto camminare sul ciglio delle strade, con l’asfalto che amplificava il calore”.

Egidio Garino non nasconde che, rispetto alla traversata del nord della Spagna, il cammino della Via Francigena sia molto meno organizzato. “Oltre a certi passaggi che mancano del tutto e per i quali ci si deve forzatamente spostare sulle strade aperte al traffico il vero problema è la segnaletica. In certi paesi è ben presente, in altri non esiste. Manca una regia unica, sul cammino di Compostela si aveva la sensazione di seguire una strada tracciata e sicura, invece sulla Francigena si doveva ricorrere all’immaginazione”.

Nonostante qualche piccolo disguido il viaggio di Egidio e Cristina è stato all’insegna della tranquillità: hanno pernottato prevalentemente negli ostelli e in qualche bed and breakfast, sul loro cammino gli incontri con altri pellegrini sono stati sporadici. “Pure per questo mi sento di dire che la valorizzazione della Via Francigena deve partire immediatamente, perché la differenza - anche in termini di numeri - con il cammino di Santiago è notevole”, continua Egidio Garino.

Cristina Berlier, che è titolare di un Bed & Breakfast a Jovençan, ed Egidio Garino hanno comunque goduto di tutte le esperienze che hanno fatto in questo mese e mezzo. Soprattutto hanno apprezzato le bellezze del panorama delle colline senesi. “L’unico giorno in cui ci siamo fermati è stato proprio a Siena: camminare tra San Giminiano, Montalcino e san Quirico d’Orcia non ha eguali” conclude Egidio Garino, che sempre insieme a Cristina culla un altro sogno nel cassetto. “Sì, c’è un altro progetto, però non è ancora il momento di parlarne: per adesso ci godiamo la straordinaria esperienza che abbiamo fatto tra Aosta e Roma”.

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