Cva potrà operare sul mercato come una società quotata rimanendo a totale controllo pubblico

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Con la legge di conversione numero 91 del decreto legge “Aiuti”, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, viene positivamente risolta l’annosa questione della esclusione di Cva, azienda idroelettrica valdostana, dalla legge Madia.

«La notizia - commenta il presidente della Regione Erik Lavevaz - giunge alla fine di un lungo e complesso percorso e siamo molto lieti che finalmente in sede parlamentare la questione sia stata compresa».

«Dal mio insediamento con numerose interlocuzioni parlamentari e governative - aggiunge l’amministratore delegato della Cva Giuseppe Argirò - ci siamo sforzati di far comprendere le nostre ragioni a garanzia del futuro di un’impresa strategica per la Valle d’Aosta e per il sistema energetico nazionale. Siamo riusciti a concretizzare questo obiettivo, che ci consentirà di acquisire notevole capacità competitiva sia sul mercato che ai fini dell’implementazione del piano strategico dell’azienda».

L’esclusione della Compagnia Valdostana delle Acque dal novero delle imprese che soggiacciono ai numerosi vincoli pubblicistici del Testo Unico dei Servizi Pubblici - legge Madia - consentirà infatti alla società di operare sul mercato come una società quotata, pur rimanendo a totale controllo pubblico. Sarà pertanto nella condizione di operare sul piano dello sviluppo industriale con maggiore facilità, eliminando gli obblighi che le imponevano complessi passaggi amministrativi, prima di compiere scelte di mercato di rilievo, con conseguente perdita di competitività rispetto ai principali concorrenti non soggetti a tali vincoli.

La nuova previsione di legge consentirà a Cva maggiore autonomia nello sviluppare scelte strategiche ed economiche che, libere dai vincoli pubblicistici che imponevano tempistiche inconciliabili con le logiche di mercato, premetteranno la crescita e la diversificazione delle attività aziendali, come per esempio l’acquisizione di nuovi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili fuori dalla Regione o lo sviluppo di nuovi asset aziendali come la mobilità elettrica.

«Per il settore delle Partecipate regionali e per il futuro della nostra politica energetica - commentano gli assessori Luciano Caveri e Luigi Bertschy - ci troviamo di fronte ad una svolta molto significativa in un momento assai complesso come quello attuale in cui l’energia e il suo futuro sono al centro dello scenario internazionale».

Cva non avrà più l’obbligo di comunicare alcuni dati strategici fortemente condizionanti lo sviluppo di impresa e propri del settore pubblico, che hanno per ora influito sulla crescita della partecipata valdostana. Non verrà comunque a mancare la logica di scambio informativo tra controllore e controllata e quindi la possibilità per Finaosta e Regione di avere accesso a tutte le informazioni di interesse relativamente alla società.

In una nota, l’Union Valdôtaine sottolinea che «Questo notevole risultato, per tutta la nostra regione, ci fa capire l'importanza di avere a Roma degli eletti che mettano al centro della loro azione gli interessi della Valle d'Aosta». L’UV si congratula con i suoi eletti che «Attraverso un lavoro puntuale, sia a livello parlamentare che governativo», sono riusciti ad ottenere l'esclusione della Compagnia valdostana delle «cque, partecipata controllata dalla Regione per il tramite della Finaosta, dai vincoli della legge Madia. Peril Mouvement «Si tratta indubbiamente di un risultato, come hanno sottolineato il senatore Albert Lanièce e il presidente Erik Lavevaz, che giunge al termine di un percorso lungo e complesso e siamo molto felici che la questione sia stata finalmente compresa dal Parlamento e dal Governo».

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