Cva, il monito: «Impossibili gli investimenti senza concessioni sopra i trent’anni»

Cva, il monito: «Impossibili gli investimenti senza concessioni sopra i trent’anni»
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«Se una parte delle concessioni idroelettriche sono già scadute o sono in prorogatio, una parte scadrà entro i prossimi 10 anni, nessuno è in grado industrialmente di fare investimenti sostenibili» per ammodernare gli impianti esistenti «laddove questi interventi hanno dei tempi di ammortamento superiori ai 30 anni».

Lo ha detto il direttore generale del Gruppo Cva, Enrico De Girolamo, intervenendo all'evento Stati generali mondo lavoro della montagna organizzato nei giorni scorsi a Courmayeur.

«Noi stiamo cercando di far comprendere - ha aggiunto - soprattutto in un momento dove la strategicità degli impianti di produzione dell'energia è all'attenzione di tutti - c'è anche una relazione del Copasir che ha posto l'accento proprio sulla strategicità degli impianti idroelettrici - che una proroga delle concessioni, con un impegno serio dei concessionari a investire in maniera importante, potrebbe essere molto interessante per il nostro paese». Inoltre «la cosa assurda è che dei paesi come quelli del Nord Europa hanno delle concessioni perpetue, in Germania durano 80 anni, in Francia le hanno prorogate di 40 anni».

«Sull'idroelettrico - ha evidenziato Enrico De Girolamo - c'è in ballo non tanto la creazione di nuovi impianti ma il revamping - ammodernamento - di quelli esistenti: quelli di grandi dimensioni hanno mediamente più di 50 anni e hanno delle potenzialità di revamping importanti perché molti sono nati all'inizio del secolo scorso sull'esigenza di poli industriali che venivano realizzati vicino alla risorsa, quindi in montagna, e hanno la capacità di sfruttare meglio la capacità dei bacini imbriferi montani».

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