Cure domiciliari precoci, una manifestazione per chiedere che se ne parli

Cure domiciliari precoci, una manifestazione per chiedere che se ne parli
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Nel tardo pomeriggio di martedì scorso, 29 giugno, davanti a tutte le sedi Rai d’Italia si sono tenuti dei presidi promossi e organizzati da l’Unione per le cure, i diritti e le libertà, al fine di chiedere conto dell’omessa trattazione del tema delle cure domiciliari precoci da parte della televisione pubblica. Il Movimento Valle d’Aosta Futura ha aderito con convinzione all’iniziativa e i suoi iscritti hanno manifestato in località Grande Charrière di Saint Christophe.

Al tempo stesso, si legge in una nota, il movimento «Chiede alla Giunta e al Consiglio della nostra Regione di affrontare questo tema mai preso in considerazione finora. Queste cure hanno salvato tantissime vite umane e potranno sicuramente farlo anche in futuro».

L’Unione per le cure, i diritti e le libertà, evidenzia che «Il servizio pubblico, proprio nella sua declinazione naturale, dovrebbe garantire la libera informazione e raccontare agli italiani ogni singolo aspetto rilevante, garantendo pluralismo e diritto di replica, a maggior ragione in una situazione come quella che stiamo vivendo da oltre un anno. Nonostante i ripetuti inviti e comunicati stampa inviati dal Comitato Cura Domiciliare Covid-19, relativamente a tutto il lavoro svolto dai medici del Comitato e dal gruppo #terapiadomiciliarecovid19inogniregione, che su Facebook ha raggiunto mezzo milione di iscritti, salvo rarissime occasioni, non abbiamo mai ricevuto alcun riscontro da parte delle redazioni Rai nazionali. Nulla è stato raccontato sui siti di informazione Rai o dai telegiornali, circa l’impegno dei medici del gruppo relativamente all’assistenza e al supporto domiciliare reso a migliaia di persone dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Nulla è stato raccontato del dialogo con le istituzioni regionali, con il sottosegretario alla Salute Sileri, incontrato presso la sede del Ministero per avviare un tavolo di lavoro, così come del voto del Senato dello scorso 8 aprile, con cui praticamente all’unanimità si impegnava il Governo a revisionare i protocolli di cura domiciliare, tenendo conto delle esperienze fatte sul campo anche dai medici di questo gruppo. Nulla è stato raccontato di ogni singola battaglia arrivata in Tribunale (al Tar e al Consiglio di Stato), dall’avvocato Erich Grimaldi, per garantire il diritto alla cura tempestiva domiciliare e la modifica delle linee guida di cura domiciliare. Nulla è stato raccontato quando il ministro Speranza ha disatteso la decisione del Senato ed ha affidato, senza alcun confronto con il sottosegretario, la revisione delle linee guida al dipartimento di prevenzione, non considerando il coinvolgimento dei medici del comitato come avviato dal sottosegretario Sileri. Nulla è stato raccontato circa le Conferenze Nazionali, organizzate in piazza del Popolo a Roma e Piazza del Duomo a Milano, rispettivamente in data 8 maggio e 6 giugno 2021, con oltre 15 mila persone presenti e numerose testimonianze di medici e cittadini guariti dal Covid, a domicilio, grazie al supporto del gruppo. Ci sono tanti aspetti da considerare in questa emergenza, che la televisione pubblica, per cui i cittadini pagano il canone in bolletta, con la sua illustre funzione, non dovrebbe ignorare. A questo proposito ci siamo rivolti alla commissione di vigilanza Rai perché faccia chiarezza sui motivi per cui le nostre comunicazioni siano state sistematicamente ignorate».

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