Cucciolo di cervo salvato a Courmayeur

Cucciolo di cervo salvato a Courmayeur
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Nella zona sopra il palaghiaccio di Dolonne, a Courmayeur, c’è un torrente con una piccola vasca di raccolta dell’acqua in caso di piena, in questo periodo pressoché vuota. Un cucciolo di cervo, inseguito da canidi - per il momento, fanno sapere gli esperti regionali, è difficile stabilire se si sia trattato di lupi - vi è finito dentro. Lo ha ritrovato nella mattina di martedì scorso, 16 febbraio, un cacciatore della zona, Eliseo Baraudin, che ha seguito una striscia di sangue sulla neve che lo ha portato alla vasca. “L’immediato intervento per salvare l’animale - spiega il comandante della stazione forestale di Pré-Saint-Didier Maurizio Zardo - è dovuto alla fortuna della presenza in loco del cacciatore. Abbiamo chiesto l’intervento di un veterinario abilitato a sparare per narcotizzare l’animale. Una volta sedato è stato recuperato con un po’ di fatica, messo in una gabbia e trasferito al centro di recupero animali selvatici di Quart”.

“Ero a passeggio nella zona. Quando ho trovato il cervo - racconta Eliseo “Lello” Baraudin - ho immediatamente informato la Forestale. A distanza di circa trecento metri c’era la carcassa di quella che, a mio parere, poteva essere la mamma del cucciolo. Io sono un cacciatore, non amo il lupo: dal 2000 a oggi abbiamo fatto vent’anni di caccia di selezione e adesso, con la presenza di questi animali, tutto va a farsi benedire. Il problema non è la sua attività di predatore, bensì la presenza di esemplari all’interno dei villaggi o lungo le piste di sci dove, molto spesso, lasciano le carcasse degli animali in vista di bambini e turisti. Abbiamo il lupo troppo vicino alle case e non è un buon segno”.

Non ce l’ha fatta il piccolo

di gipeto trovato a Villeneuve

Nonostante le cure veterinarie non è invece sopravvissuto il giovane esemplare di gipeto recuperato giovedì 11 febbraio scorso a Chavonne di Villeneuve dagli agenti della locale stazione forestale. PaloPala - questo era il suo nome - era nato nel centro di allevamento di Guadalentin, in Spagna, il 28 febbraio 2020: in seguito era stato rilasciato a Treschenu-Creyers, nella zona del massiccio del Vercors in Francia, e da lì il 2 luglio scorso si era involato percorrendo il cielo fino a raggiungere la Valle d’Aosta.

“Purtroppo - spiega Paolo Oreiller, responsabile regionale della struttura Flora, Fauna, Caccia e Pesca della Regione - dopo il ricovero e trasferito al centro di recupero animali selvatici di Quart abbiamo scoperto che il gipeto aveva lesioni interne oltre a un grave danno ad un’ala. Con molte probabilità l’animale ha subito un forte impatto con un filo dell’alta tensione. Non sappiamo dire dove questo sia successo, ma incidenti del genere per i rapaci, sia quelli diurni sia quelli notturni, non sono rari”.

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