Crolla il tetto della chiesa di Santa Marta Disagi sulla strada statale a Montalto Dora
Sembra la cronaca di un destino annunciato. Nella notte tra sabato e domenica scorsi, 9 e 10 marzo, a causa delle forti precipitazioni, è crollato il tetto della sacrestia della chiesa sconsacrata di Santa Marta a Montalto Dora, con alcuni detriti che sono piombati sulla strada statale 26, subito parzialmente chiusa al traffico per evitare danni a persone e automobili.
L’edificio era da anni ritenuto pericolante e già diversi interventi di bonifica erano occorsi alla facciata per metterla in sicurezza. Poiché la parrocchia, proprietaria dello stabile, non aveva fondi per intervenire, il Comune aveva provveduto, 2 anni fa, a installare una rete di protezione del costo di 24mila euro.
Le incessanti piogge dell’ultimo fine settimana devono aver indebolito il tetto, imploso poi a seguito di 2 crolli notturni. «Sull’angolo dell’edificio pericolante sono ora visibili rilevanti crepe, con fessure dai 10 ai 15 centimetri» ha constatato il sindaco Renzo Galletto, allertato dai residenti della zona che avevano udito il tonfo dei crolli.
Lunedì è stato subito predisposto un semaforo per regolare il senso alternato del traffico dopo aver chiuso la carreggiata adiacente all’edificio. Immediatamente è stato attivato un tavolo di crisi cui hanno partecipato il parroco don Nicola Alfonsi, l’Anas, la Sovrintendenza ai Beni Culturali, la Regione Piemonte e i Vigili del Fuoco per valutare le azioni future da intraprendere e gli eventuali interventi di messa in sicurezza.
«Attendevo per mercoledì una relazione scritta da parte della Sovrintendenza ai Beni Culturali che autorizzasse o meno l’abbattimento della parte pericolante del fabbricato più vicina alla carreggiata della Statale 26, ma ancora non ho saputo nulla» continua Renzo Galletto. Fino alla ricezione del documento - che stabilisca chiaramente le linee d’azione da intraprendere, i costi dell’eventuale abbattimento e chi si assumerà l’onere e l’incarico - poiché la Statale 26 è l’unica via internazionale per la Valle d’Aosta e per i trafori, resterà quindi in vigore il senso unico alternato, blocco concordato con Anas, Prefettura e Vigili del Fuoco per garantire la sicurezza della transitabilità dell’arteria, che è frequentata da una numerosa utenza ogni giorno e che perciò non potrebbe stare chiusa o parzialmente ferma per tanto tempo.