Croce rossa rubrica

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Dal 25 novembre al 10 dicembre, sul balcone della sede del Comitato CRI di Aosta è esposto un manifesto che riporta:

“il nostro impegno quotidiano: accoglienza, ascolto, condivisione.

Contribuiamo alla costruzione e al consolidamento di una cultura della non violenza.”

Prevenire la violenza nei confronti delle donne vuol dire combatterne le radici culturali e le cause, per questo è essenziale agire con una strategia mirata all’educazione, alla sensibilizzazione e al riconoscimento delle pari opportunità in ogni ambiente della vita pubblica e privata .

La Strategia della Cri verso la Gioventù ben sottolinea:

“per mezzo dell’educazione vogliamo promuovere comportamenti positivi [… ]. L’obiettivo è quello di trasformare i giovani in agenti di cambiamento comportamentale, innovatori, ambasciatori interculturali, facilitatori alla pari, mobilitatori delle Comunità e trasformatori di vulnerabilità.”

Si è quindi voluto realizzare un progetto gestito dai Volontari del Comitato C.R.I. di Aosta in accordo con la dirigenza dell’istituzione scolastica E. Martinet: una serie di incontri nelle classi terminali della scuola secondaria di secondo grado per sensibilizzare i giovani studenti al tema della violenza sulle donne. Lo psicologo della scuola ha partecipato, con gli insegnanti coinvolti, alla programmazione degli incontri, che prendono spunto dalla lettura di tre racconti tratti dal testo di autrici varie “Chiamarlo amore non si può”. I ragazzi ascoltano i racconti seduti in cerchio, poi sono invitati a reagire alla lettura annotando su post it i loro pensieri, anche solo una frase, una parola. Partendo da queste annotazioni si avvia un confronto esperienziale e teorico volto a sensibilizzare i ragazzi.

“L’educazione non cambia il mondo,

l’educazione cambia le persone:

le persone cambiano il mondo” ( Paulo Freire)

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