Croce rossa rubrica

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Una delle attività che da sempre ha caratterizzato l’azione della Croce Rossa è il trasporto dei feriti in tempo di guerra e dei malati in tempo di pace. All’origine erano i militi a svolgere questo compito.

Le prime informazioni riguardanti i militi della Croce Rossa del Comitato valdostano hanno evidenziato, sin da subito, l’intenso lavoro che i militi hanno dovuto svolgere. Stipendiati dal comitato o più semplicemente volontari, vengono descritti come lavoratori instancabili, pronti a prestare servizio anche ventiquattro ore di seguito, per diverse settimane.

“In considerazione dei numerosi servizi che si effettuano in alta montagna si autorizza la spesa per equipaggiare una squadra di militi per pronto soccorso di materiale adatto (maglioni, scarponi, sci, ecc.)“.

Nel 1942, il dottor Maschio chiese che venisse rinnovata la fornitura di divise complete (l’ultima risaliva al 1930) ai militi volontari dipendenti, in quanto logore ed indecorose. Segue un elenco: 29 divise grigio verdi, complete di berretti con visiera, 29 bandoliere e 29 paia di scarpe. Si sottolinea l’eccessivo consumo di calzature da parte del personale che non ha mai percepito nessuna retribuzione e compie numerosi servizi “per trasporto di infermi da zone di montagna, che il più delle volte richiedono ore e ore di tragitto su strade mulattiere”. Antenore Frezza (Storia della Croce Rossa Italiana -1956) ricorda che “il personale superiore doveva vestire in servizio una divisa composta di un berretto di panno verde scuro della foggia di quello in uso per gli ufficiali dell’esercito con la legenda ricamata in oro: Soccorso ai feriti. Cravatta nera, giacchetta alla cacciatora di panno verde scuro e filettature turchine; sottoveste di panno nero accollata, con una sola bottoniera a piccoli bottoni di metallo giallo; pantaloni di panno tourton grigio, come usava la Guardia nazionale. Per il personale inferiore fu prescritta parimente una divisa di colore verde scuro. Agli ufficiali fu più tardi concesso l’uso della spada”. (da “Mémoires et sentiments la Croce Rossa in Valle d’Aosta”, seconda edizione Tipografia Duc Saint-Christophe, pagina 33).

Oggi l'attività di trasporto infermi, sia a breve che a medio e lungo raggio, avviene in maniera strutturata e, nel caso di lunghi viaggi, pianificata nel minimo dettaglio dal gruppo di volontari del Comitato di Aosta preposto a questo servizio. Non è assolutamente trascurabile l'aspetto della sicurezza che impone di limitare il numero di ore alla guida, pertanto occorre prevedere il giusto avvicendamento tra gli autisti, le soste e i ristori, e garantire al tempo stesso al paziente di raggiungere la meta entro un orario accettabile. Spesso i trasporti avvengono anche con la scorta di un infermiere o di un medico che viaggia a bordo dell'ambulanza pronto ad intervenire in caso di necessità o per garantire il necessario supporto sanitario.

I mezzi utilizzati, le ambulanze, devono rispondere a standard di qualità e confort attuali: vengono infatti scelti ed allestiti secondo le più rigorose normative in materia e con la più avanzata tecnologia.

Ma il ruolo fondamentale, anche in questa attività, lo svolgono i volontari che, con impegno, dedizione e una preparazione specifica nell'ambito del trasporto sanitario si offrono anche per trasferte plurigiornaliere nel caso di trasferimenti sanitari internazionali. Ne sono un esempio i viaggi nel nord della Francia, in Belgio o ovunque in Italia effettuati in questi ultimi anni.

Molte sono le parole di ringraziamento che si ricevono dai pazienti o dai loro parenti. "Ringrazio per il prezioso aiuto durante il trasporto della mia bambina. I volontari sono stati davvero eccezionali" è un messaggio ricevuto in occasione del trasporto di una bimba di soli 5 anni, oppure semplicemente "Ciao, grazie per la disponibilità e l'immediatezza del trasporto della zia che avete fatto oggi fino a Bergamo".

Spesso si tratta di trasportare in altre città persone anziane che sanno che non torneranno in Valle perché si trasferiscono dai figli o da altri parenti: come un signore accompagnato in Abruzzo insieme al suo gatto per un trasferimento definitivo. Storie di vita che vengono raccontate ai volontari durante le ore del viaggio e che rinforzano il sentimento profondo che anima la loro opera.

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