Crisi energetica e scuola, le soluzioni allo studio: escluso il ritorno alla DAD
Dopo la pandemia, ecco la crisi energetica innescata dal conflitto Russia-Ucraina.
Una crisi che, a partire dall’autunno, farà sentire le proprie conseguenze in modo particolare su famiglie e mondo del lavoro nonché sul mondo della scuola.
Un grado menoUna delle proposte attualmente allo studio del Governo per quanto riguarda l’anno scolastico che va a cominciare, potrebbe essere quella di abbassare di un grado il riscaldamento all’interno degli istituti. Il provvedimento, sicuramente efficace, a livello nazionale non sembra sollevare grossi dubbi o contrarietà spiccate nei professori o negli studenti. Esistono, tuttavia, dubbi su quanto Un giorno meno a scuola, un’ora in più in classeUn’altra delle proposte allo studio, rivolta più che altro agli istituti che adottano ancora oggi la settimana di sei giorni, è quella di accorciare la settimana di un giorno. Questo significherebbe dover allungare di un’ora le lezioni in classe dal lunedì al venerdì. Così facendo si aprirebbero diverse criticità. Intanto, gli studenti dovrebbero restare a scuola dalle sei alle sette ore ogni giorno, il che potrebbe rivelarsi impegnativo, particolarmente per chi segue indirizzi tecnici.
Poi sarebbe necessario dover ristudiare il piano trasporti. In sostanza, infatti, bisognerebbe cambiare gli orari dei pullman scolastici nelle fasce pomeridiane. Una soluzione, dunque, che sta sollevando dubbi e perplessità a ogni livello.
No alla DADNonostante se ne fosse parlato, è per ora escluso dal Governo un ritorno alla DAD seppure per un solo giorno alla settimana (qualcuno aveva paventato il sabato). Il presidente Draghi e il ministro Bianchi hanno a più riprese spiegato che la scuola non si tocca, non è la Didattica a Distanza la strada giusta per risparmiare gas. «Il tema non è mai stato sul tavolo», hanno concluso.