Cri sampietro
Nel 1916 la Croce Rossa lanciò una campagna “umanitaria e morale” per la raccolta della carta da scarto. Lo scopo era raccogliere fondi attraverso il ricavato della vendita della cellulosa. Per sensibilizzare la popolazione fu distribuito un volumetto dal titolo: “La carta inutile utilizzata a beneficio della Croce Rossa”.
Nel capitolo “L’idea geniale” si poteva leggere: “La famiglia giudiziaria romana, avvocati, cancellieri e tra questi alcuni elementi veramente preziosi per la loro attività e per lo spirito di organizzazione, ha pensato di promuovere in tutta Italia la raccolta della carta fuori uso nelle famiglie, negli archivi professionali, negli istituti pubblici e privati, per poi rivenderla a condizioni convenienti e favorevoli o mandarla addirittura al macero, quale materia prima per la fabbricazione di carta nuova”.
Il volumetto precisava inoltre che “Tutti i proventi ricavandi dalla utilizzazione della carta inutile saranno corrisposti alla Croce Rossa. Sarà nuovo sangue, il denaro è sangue per tutte le istituzioni che circolerà nelle vene di questa nostra amata Associazione e che le darà modo e mezzo per maggiormente esplicarsi in tutte le molteplici attività umanitarie”.
Anche in Valle d’Aosta il sotto-Comitato si impegnò nella raccolta della carta da macero, come testimoniano due documenti.
Una lettera del 5 marzo 1917 in cui la Croce Rossa chiedeva al Sindaco di Aosta una stadera per la pesatura della carta e una lettera ai Sindaci del circondario di Aosta, datata 3 aprile 1918, cui era allegato un promemoria sulle modalità di conferimento della carta. Tra le indicazioni compare anche un elenco di punti per la raccolta della carta, che dimostra come l’italianizzazione della nostra regione stesse avanzando un po’ a macchia di leopardo: “Il Comitato provinciale della Croce Rossa effettuerà il ritiro presso le seguenti località: Courmayeur, Pré S. Didier, Valdigna, Sala Dora, Villanova Baltea, Aosta, Quarto Praetoria, S. Marcel, Nus, Chambave, Châtillon, S. Vincent, Mongiove, Verrès, Arnad, Hône Bard, Donnaz, Ponte San Martino”.
Tutta l’iniziativa faceva riferimento al Decreto Luogotenenziale 30 gennaio 1916 numero 219 che disciplinava l’alienazione della carte fuori uso e che ordinava che si dovesse “raccogliere tutte queste carte, lacerarle a mezzo di un incaricato in presenza di chi le offre, fare una cernita intelligente di quelle che eventualmente potessero presentare un interesse storico, artistico, letterario e il resto (racchiuso in sacchi piombati) vendere per il macero alle cartiere”.
Il recupero della carta inutile continuò sino alla fine degli anni Ottanta.
Un intervento di oculata lungimiranza, anticipatore del moderno riciclo, che apre la strada alle campagne della Croce Rossa di sensibilizzazione in difesa dell'ambiente come quella recentissima per lo smaltimento delle mascherine.