Cri sampietro

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Tre regine, per caratteri, inclinazioni, sensibilità molto differenti tra loro, hanno accompagnato l’evolversi di Croce Rossa in Italia. Il 25 aprile del 1888, su invito di Sua Maestà la regina Margherita di Savoia, nella Sala Gialla del Palazzo del Quirinale, si svolse la prima adunanza della Commissione Superiore dell'Unione delle Dame della Croce Rossa.

La regina Margherita apre la strada che sarà percorsa con profonda e sincera dedizione dalla regina Elena e dalla regina Maria José.

Ma perché parlare di regine quando si vuole sottolineare l’impegno delle donne in generale? Perché nel caso in particolare di Elena e di Maria José la loro vicinanza al “popolo” le rende rappresentative di tutte.

Si deve a Elena di Montenegro una fra le vicende piu? significative della storia del Quirinale: allo scoppio del primo conflitto mondiale, Elena non esito? a trasformare in ospedale l’intera reggia. Il 16 luglio 1915 e? attivo l’Ospedale del Quirinale, che prende il nome di «Ospedale Territoriale numero1 della Croce Rossa Italiana», forte di 275 posti letto, 11 ufficiali medici diretti dal tenente colonnello medico Enrico Scafi e 25 infermiere volontarie. L’Ospedale del Quirinale, segnalato sul tetto e al centro del Cortile d’onore con il simbolo della Croce Rossa, la cui bandiera sventolava sul pennone del Torrino, continuo? ad operare fino al 24 aprile 1919.

Maria José, la regina di maggio, divenne infermiera volontaria della Croce Rossa, dopo aver superato l’esame finale nel 1936, seguì poi un corso per l’assistenza alle malattie tropicali e si imbarcò per l’Africa sulla nave ospedale Cesarea. Comincia così la sua attività in Croce Rossa di cui diventerà Ispettrice nazionale. In un’intervista ricorderà: «Ero Ispettrice nazionale e quella carica per me non aveva un significato onorifico. Per anni ho vissuto in mezzo a sofferenze di ogni sorta, viaggiando per tutta l’Italia. Fui totalmente assorbita dalle tante emergenze da risolvere sul piano ospedaliero. Ero convinta che far fronte a questi problemi fosse un dovere prioritario». Ritenne fondamentale anche la formazione, organizzò per addestrare le infermiere alla guerra, corsi speciali in tutta Italia.

In Valle d’Aosta, l’allora Principessa reale patrocinò un corso per infermiere volontarie che si tenne nel mese di ottobre del 1940. Il corso prevedeva una parte teorica, una parte di attività nelle corsie, sotto la direzione del professor Carlo Bertone e una parte tecnica assistenziale.

Nella nostra regione la Croce Rossa ha recentemente organizzato due corsi di formazione, il primo ha come obiettivo porre il futuro volontario in condizione di conoscere le sue responsabilità all’interno dell’associazione, nonché le principali attività svolte dalla Croce Rossa a carattere internazionale, nazionale e locale. Il secondo si propone di far acquisire le conoscenze e le capacità necessarie per operare con efficacia nell’assistenza al paziente durante il trasporto sanitario e nel soccorso in ambulanza, in collaborazione con il personale sanitario garantendo sicurezza per sé, per la persona soccorsa e per gli astanti. Direttrici di entrambi i corsi sono due donne, due volontarie, per il primo Liliana Cazaban, Giorgia Zenato per il secondo. Il direttore del corso è il garante della correttezza didattica ed organizzativa del corso, pianifica le lezioni seguendo indicazioni e modalità previste nel programma didattico, individua i docenti delle singole lezioni e li contatta preventivamente. In più quest’anno i corsi sono online. Un compito complesso e variegato, un compito da donne.

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